AGI - Nonostante l'incidenza rimanga quasi doppia rispetto a quella registrata nella stagione 2019-2020, dopo un inizio in corsa, in questi ultimi giorni la diffusione del virus influenzale stagionale sembra essersi stabilizzata. Si è riscontrato anche un lieve calo di nuovi contagi tra i bambini al di sotto dei 4 anni, che comunque rimangono la fascia più colpita. E' quanto emerge dai dati dell''Osservatorio influenza' secondo cui però continuano a circolare molti altri virus respiratori e preoccupa molto il Virus Respiratorio Sinciziale, che colpisce prevalentemente i bambini sotto l'anno di età e può evolvere in bronchiolite, un'infiammazione acuta di bronchi e bronchioli che può provocare ostruzione delle vie aeree con possibile comparsa di difficoltà respiratoria, e in alcuni casi sfociare in polmonite.
Nella maggior parte dei casi l'infezione si risolve spontaneamente in circa 12 giorni e senza conseguenze, ma se contratta nelle prime settimane di vita e in genere sotto i tre mesi, la malattia può richiedere il ricovero e ossigenoterapia ed essere potenzialmente rischiosa. Da qui l'allarme e la paura di molti genitori per la circolazione che vede, proprio in questi giorni, un picco di ricoveri nei reparti pediatrici e nelle terapie intensive di neonati e bambini molto piccoli colpiti proprio da bronchioliti e polmoniti causate dal virus respiratorio sinciziale.
"Essendo stati costretti a rimanere molto in casa, i bambini hanno avuto nell'ultimo anno una minor possibilità di esposizione alle infezioni virali e tutto questo ha reso più vulnerabile il loro sistema immunitario. Da qui si spiega l'aumento dei casi non solo di Covid e influenza, ma anche di virus respiratorio sinciziale in questa fascia di età", spiega Fabrizio Pregliasco, Direttore scientifico di Osservatorio Influenza, Virologo, Ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi. "Non bisogna comunque fare allarmismo, anche se è necessario tenere alta la guardia e non sottovalutare la comparsa dei primi sintomi". Ad oggi non è disponibile un vaccino per questo virus, ecco perchè rimane fondamentale la prevenzione.
La situazione preoccupa i medici non tanto per i sintomi: raramente la bronchiolite porta al decesso e in media i bambini ricoverati fra i 5 e gli 8 giorni guariscono. Il problema importante è l'afflusso: i bambini si ammalano anche di altro e, vista l'alta incidenza in questo momento di bronchioliti, gli ospedali iniziano ad avere difficoltà a ricoverare pazienti con altre patologie. I dati epidemiologici sulla diffusione dell'infezione influenzale indicano, tra l'altro, una tendenza a una rapida crescita dell'epidemia influenzale tra i bambini di età inferiore ai 4 anni e anche i casi di Covid nei bambini sono in aumento.
Pertanto esiste il rischio che l'andamento epidemiologico di bronchioliti, Covid-19 e influenza possa mettere in crisi la capacità di assistenza della rete sanitaria pediatrica. Ecco perchè gli esperti, oltre alla prevenzione, raccomandano di vaccinare anche i bambini sia contro l'influenza che contro il Covid. "Fare il vaccino anticovid è fondamentale per la salute stessa dei bambini e per permettere loro di tornare a condurre una vita sociale normale, particolarmente importante per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età. Ma, oltre ai benefici diretti, la vaccinazione dei bambini potrebbe contribuire anche a diminuire la velocità di circolazione del virus e potrebbe comportare un aumento della copertura vaccinale dell'intera popolazione e, quindi, una maggiore protezione anche per i soggetti più fragili di tutte le età, soprattutto se conviventi con i bambini", conclude Pregliasco.
Villani: "Serbatoio di Covid come i no vax"
"I bambini sono un serbatoio del virus insieme ai no-vax", ha commentato Alberto Villani, direttore del Dipartimento di emergenza, accettazione e pediatria generale dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma. "Dobbiamo vaccinarli - ha continuato - perchè dall'esperienza del nostro ospedale abbiamo avuto la sfortuna e il dolore di doverci confrontare con casi molto complessi e gravi. Per cui la vaccinazione è importante per questo, non possiamo sapere da prima chi è il bambino che va incontro ad una forma letale o grave, quindi vanno protetti. La vaccinazione è un diritto dei bambini esattamente come gli adulti. Nel Lazio avremo una corsia preferenziale per i bambini fragili, ma per tutti i bambini sarà possibile vaccinarsi".