AGI - Il primo giorno di Eitan è nella felicità negli occhi dello zio Or Nirko che si affaccia dal cancello della casa di Travavacò Siccomario scostando la tenda di plastica verde messa dai nonni, vicini di casa, nei giorni scorsi, per tutelare la riservatezza familiare.
Ma oggi è un giorno di festa e Or ha voglia di dire al mondo che "Eitan sta bene". "Ci siamo svegliati tardi e ora stiamo svuotando le valigie - racconta -. Abbiamo tante cose da fare ora".
Non possono uscire di casa Or, la moglie e zia tutrice Aya, Eitan e le cuginette perché devono stare in quarantena una decina di giorni e allora si godono il tepore domestico in una giornata grigia e gelida. Il piccolo superstite dell'incidente del Mottarone, che ha perso genitori e fratellino, puo' finalmente tornare a giocare con l'adorato gatto Oliver e le cugine di poco piu' grandi.
"Con estrema sincerità e spontaneià Eitan ha detto di essere contento del suo ritorno in Italia" ha riferito all'AGI Andrea Lenoci, il poliziotto della Squadra Mobile di Pavia che ieri notte l'ha portato in braccio accompagnandolo a casa dopo gli 84 giorni a Tel Aviv, seguiti al sequestro da parte del nonno Shmuel Peleg.
"Ora si deve riambientare" osserva Laura Pagni, avvocato civilista che ha seguito i tre gradi di giudizio al termine dei quali la magistratura israeliana ha sancito il rientro in Italia di Eitan per essere stato strappato alla zia tutrice in violazione della Convenzione dell'Aia.
Nella giornata di giovedì proprio Pagni, assieme alla collega Grazia Cesaro, aveva auspicato che Eitan "riprenda la sua vita normale di un bambino di sei anni" e che si spenga il clamore dei media.
Per adesso, ha detto la sindaca di Pavia, Domizia Clenzi, non sono previsti festeggiamenti per accogliere il piccolo vista anche la quarantena. Travaco' osserva con discrezione l'epilogo di questa storia di dolore e scontro, anche rabbioso, tra due pezzi di una famiglia comunque distrutta, senza riparo, dall'incidente. Nessuno ha voglia di fare commenti, il farmacista invita a "rispettare la vita privata della famiglia".