AGI - In Europa la pandemia ha ripreso a diffondersi velocemente, situazioni molto critiche nei Balcani, Austria e Germania; Merkel lancia l’allarme: “La situazione è drammatica, ora bisogna agire subito, con decisione e in modo efficace. Impossibili altre terapie intensive”.
Anche in Italia c’è la massima allerta, pensando al presente ma anche al prossimo Natale; con i dati epidemiologici in rialzo, c’è il rischio di dover attuare qualche restrizione. La recente Ordinanza del Ministero della Salute pubblica ha già introdotto alcune novità per taxi, servizio NCC e green pass sui treni.
Sul web si fanno previsioni, si riversano paure e si accendono polemiche, mentre politici e scienziati ragionano su quali potrebbero essere i provvedimenti più efficaci per limitare la circolazione del virus, cercando di non danneggiare le attività economiche e non compromettere la libertà di spostarsi.
Per il Ministro della Salute Roberto Speranza il Natale dipenderà dai vaccini e dai singoli comportamenti, per limitare il più possibile eventuali misure restrittive. Più ottimista il sottosegretario Pierpaolo Sileri: “Sarà un Natale libero”. Anche tra i virologi, in Italia, in queste ore circola un cauto ottimismo, sebbene condizionato dalla massima cautela e dalle raccomandazioni sottoporsi alla vaccinazione.
Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6* abbiamo analizzato le conversazioni sui social per capire cosa ne pensano gli italiani della situazione in peggioramento, con particolare riferimento alle prossime festività. C’è davvero il timore di tornare alle condizioni del Natale 2020? Purtroppo sì.
Analizzando i thread dei contenuti pubblicati, osserviamo che le conversazioni su un ipotetico #lockdown seguono proporzionalmente quelle sul Natale 2021. Una corrispondenza iniziata oltre un mese fa, sebbene i valori quantitativi delle conversazioni sulle chiusure si mantenga costantemente ridotto rispetto a quelli sul Natale.
Il grafico denota una consapevolezza che spesso si trasforma in paura: l’associazione tra feste natalizie e chiusure è pressoché automatica, quando si parla di un tema automaticamente si parla anche dell’altro, i due trend procedono simultaneamente, a conferma di quanto siano stati profondi i disagi e i traumi collettivi vissuti l’anno scorso, e di conseguenza quanto rimanga forte il timore di attraversare nuovamente quell’esperienza.
L’indicazione è chiarissima, “Salviamo il Natale” è la frase nettamente più presente all’interno delle conversazioni, un’esortazione rivolta genericamente alla politica e ai cittadini affinché si adottino dei comportamenti virtuosi finalizzati al contenimento del virus.
Tra i topics più discussi e sui quali si concentra maggiore preoccupazione troviamo negozi e mercatini (43%), i ritrovi con parenti e amici per le tradizionali cene di Natale e Capodanno (27%), le vacanze (18%), ristoranti e discoteche (10%). Perciò sono soprattutto eventuali chiusure o restrizioni per le attività commerciali a innescare la maggior quantità di discussioni, e l’aspetto economico legato alla pandemia resta centrale. Qualcuno tuttavia ricorda gli assembramenti in occasione della recente partita di calcio della Nazionale con l’Irlanda, sottolineando il disagio e la contraddittorietà delle limitazioni imposte, in altri contesti pubblici.
Un anno fa la discussione sul web riguardava principalmente le messe in streaming per il coprifuoco, argomento che era diventato trending topics sui social. Sulla difesa della tradizione natalizia il centro-destra era attivissimo pubblicando l’88% delle conversazioni, con durissimi attacchi di Giorgia Meloni al Governo Conte/bis, denunciando - a suo giudizio - la violazione dello stato di diritto.
Ora i toni tra le forze politiche su questi temi sono più distesi, probabilmente perché la situazione è complessivamente meno grave, le pressioni sugli ospedali e le restrizioni nel 2020 erano molto più pesanti.
Allargando l’analisi a Germania e Austria, due dei paesi che in questo momento stanno soffrendo maggiormente in Europa della recrudescenza della pandemia, il sentiment trend - ossia l’andamento delle emozioni degli austriaci e tedeschi ricavabili all’interno dei contenuti pubblicati - peggiora nettamente, la fiducia è crollata verticalmente, in concomitanza con la crescita del disappunto, rabbia e tristezza.
Al Covid-19 non ci si abitua, la condizione di emergenza permanente e la relativa incertezza sul futuro, specialmente per le tradizionali festività come il Natale, producono effetti pesantissimi sulla collettività. In Italia, ad esempio, la maggior parte degli italiani ritiene che il Covid-19 abbia offerto l'opportunità di apportare importanti cambiamenti in grado di ridurre le disuguaglianze sociali e di contrastare il cambiamento climatico; tuttavia la maggior parte è anche piuttosto pessimista sul fatto che questa opportunità verrà effettivamente colta.
* Analisti: Gaetano Masi, Marco Mazza, Giuseppe Lo Forte, Pietro La Torre; Design: Cristina, Addonizio; Giornalista, content editor: Massimo Fellini