AGI - Nessuna regione rischiano si andare in giallo dalla prossima settimana. Lo ha assicurato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa secondo il quale "dai dati al momento la situazione risulta sotto controllo, non ci dovrebbero esser cambiamenti". Quanto alle regioni più a rischio, il sottosegretario preferisce parlare di aree 'attenzionate': Friuli, Veneto, Marche". Per Costa, "la zona gialla, a livello di restrizioni, ha solo l'uso della mascherina all'aperto".
Intanto si fa strada l'ipotesi di tenere i no-vax in lockdown nelle zone arancioni. A profilarla i sottosegretari alla Salute: "Piuttosto che chiudere le attività - ha spiegato Costa - bisogna dare la possibilità a chi è vaccinato di frequentare cinema, teatri e ristoranti"
“Il governo ha sempre dato disponibilità ad ascoltare le regioni. Oggi abbiamo già un sistema a colori e se una regione passa in arancione il sistema prevede ad esempio ristoranti chiusi. Io penso che piuttosto che chiudere queste attività bisogna dare la possibilità a chi è vaccinato di frequentare cinema, teatri e ristoranti".
Sullo stesso argomento è intervenuto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, spiegando che "il lockdown per i non vaccinati non è non è la strategia da attuare con i numeri odierni, può essere valutata in caso di passaggio in zona arancione. C’è qualche area del Paese che rischia di finire in zona gialla, ma la zona gialla non prevede grosse restrizioni, quindi al momento non vi è motivo di fare restrizioni per i non vaccinati, cosa che eventualmente può essere valutata – ha concluso Sileri - se qualche territorio dovesse passare in arancione. Va tenuta sul tavolo, come tante altre opzioni, e si valuta di settimana in settimana a seconda dell’evoluzione dei numeri”.
Possibili restrizioni a Natale
Secondo Costa l'ipotesi di blocco degli spostamenti tra le regioni nei giorni caldi di Natale “è una valutazione che faremo e stiamo facendo monitorando ogni giorno il dato. Ma non possiamo permettere - ha spiegato - che posizioni di minoranza possano ostacolare un percorso di ritorno graduale alla normalità. Quindi si può ragionare su una differenziazione di misure tra vaccinati e non, nel caso di cambio colori nelle regioni".