AGI - Propaganda e istigazione all’odio razziale in concorso è il reato per il quale la procura della Repubblica del tribunale per i minorenni di Lecce, dopo le verifiche della Digos della Questura di Brindisi, ha emesso, a carico di 5 minori un provvedimento di avviso delle conclusione delle indagini.
Si tratta di tre studenti nella provincia di Brindisi, uno di Taranto ed uno di Bari. Tutti e cinque, sottolineano gli inquirenti, “inseriti in ottimi contesti familiari, nonché affettivi e culturali”.
I fatti risalgono al 27 gennaio scorso, in occasione della celebrazione della Giornata della Memoria. Gli studenti si sarebbero collegati alla chat che correva in parallelo alla trasmissione della cerimonia in corso nella Prefettura di Brindisi e avrebbero pubblicato “post inneggianti al partito fascista e nazista nonché numerose frasi antisemite e di discriminazione razziale".
Per focalizzare l’attenzione sui cinque dalla Procura dei Minori di Lecce la Digos brindisina ha visionato 2.540 registrazioni, "costituenti l’intera chat” che andava svolgendosi mentre sul canale youtube scorrevano le immagini della manifestazione in Prefettura a Brindisi.
Secondo gli investigatori “il numero consistente di soggetti coinvolti, nonché la progressiva intensità degli interventi aggressivi, depongono per quella strategia preventivamente concordata nota, in gergo, col nome di ‘Shit Storm’ poiché si sostanzia come un attacco telematico di gruppo diffuso in rete con l’obbiettivo di impedire gli eventi (‘c.d. crash della live’) ovvero di neutralizzare lo scopo didattico/educativo”.
Ma altri elementi sono certi, secondo i vertici della Questura: “Molti studenti che hanno partecipato all’iniziativa attraverso la chat e che hanno avuto modo di leggere in diretta le frasi inneggianti al partito fascista e nazista, nonché antisemita e di discriminazione razziale e in ordine all’orientamento sessuale le hanno segnalate all’ufficio Digos dimostrando grande senso di responsabilità e consapevolezza della loro gravità”, mentre al momento della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, i 5 studenti “sembrano aver compreso la gravità del comportamento assunto il 27 gennaio 2021”.