AGI - Circa 8,4 milioni di tonnellate. E' il quantitativo complessivo globale dei rifiuti di plastica legati alla prevenzione della diffusione di Covid-19 prodotti fino al 23 agosto 2021. A calcolarlo gli scienziati dell'Università di Nanchino, in Cina, che hanno pubblicato i risultati del loro lavoro sulla rivista Proceedings of the National Academy Of Sciences. Il team, guidato da Yiming Peng e Peipei Wu, ha valutato l'impatto ecologico dei rifiuti di plastica associati alla pandemia da nuovo coronavirus.
La domanda dei dispositivi di protezione individuale a base di plastica, osservano gli autori, è cresciuta in modo significativo durante il 2020, ma il trattamento, lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti non è stato in grado di seguire la quantità dei prodotti utilizzati. Il gruppo di ricerca ha stimato che i 193 paesi considerati hanno generato 8,4 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica fino al 23 agosto 2021. Gli studiosi hanno sviluppato delle simulazioni per considerare il ciclo dei rifiuti tramite processi come arenamento, deriva e frammentazione.
Secondo i modelli degli scienziati, 25.900 tonnellate di sostanze plastiche sono state rilasciate negli oceani, il 71 per cento delle quali raggiungerà le spiagge entro la fine del 2021. Si stima inoltre che entro la fine del secolo la quasi totalità dei rifiuti di plastica associati alla pandemia verrà depositata sui fondali marini o nelle spiagge.
Questi risultati, concludono gli autori, sottolineano la necessità di migliorare lo smaltimento dei rifiuti di plastica. Allo stesso tempo sarà importante incrementare la consapevolezza sociale di queste dinamiche, in modo da sensibilizzare la popolazione sugli impatti ecologici dei rifiuti di plastica.