AGI - "I vaccini contro Covid-19 non causano disfunzione erettile e infertilità maschile. Diciamo le cose come stanno: è il SARS-CoV-2, il virus che causa Covid-19, che rappresenta un rischio per entrambi i disturbi". Lo sottolinea Ranjith Ramasamy, un docente di Urologia riproduttiva dell'università di Miami, autore di uno studio uscito sul World Journal of Men's Health a inizio 2021.
La ricerca ha contribuito a chiarire i dubbi su uno dei miti più improbabili che riguardano le vaccinazioni e che sembra aver influito sulla disponibilità a vaccinarsi da parte di molti giovani adulti. "In effetti, un elemento dalla forte valenza psicologica e simbolica come la fertilità o il rischio della sua perdita può animare paure e credenze irrazionali" dice Guendalina Graffigna, ricercatrice del Dipartimento di Psicologia dell'Università Cattolica a Dottore ma è vero che, il portale della Fnomceo contro le fake news.
"Alla Miller School of Medicine dell'Università di Miami - spiega lo scienziato - insieme ai miei colleghi abbiamo analizzato i tessuti dell'autopsia dei testicoli di sei uomini deceduti per infezione da Covid-19. Il risultato: il virus era presente nei tessuti di uno degli uomini; in altri tre, abbiamo registrato un numero ridotto di spermatozoi. Un altro paziente - sopravvissuto a Covid-19 - è stato sottoposto a una biopsia del testicolo circa tre mesi dopo che la sua infezione iniziale Covid-19 si era risolta. La biopsia ha mostrato che il coronavirus era ancora presente nei suoi testicoli".
Ma gli effetti sugli spermatozoi non sono l'unico dei problemi a carattere urologico e riproduttivo. "Il nostro team ha scoperto che Covid-19 colpisce anche il pene. Un'analisi del tessuto del pene di due uomini che hanno dovuto avere impiantate protesi peniene ha mostrato che il virus era presente da sette a nove mesi dopo la diagnosi di Covid-19.
Entrambi gli uomini avevano sviluppato una grave disfunzione erettile, probabilmente perché l'infezione aveva causato una riduzione dell'afflusso di sangue al pene. In particolare, uno degli uomini aveva provato solo lievi sintomi di Covid-19 mentre l'altro era stato ricoverato".
Quindi anche una malattia non grave può causare problemi?
Sì, anche casi di malattia relativamente leggeri possono causare una grave disfunzione erettile dopo la guarigione. L'urologo dell'università statunitense osserva che c'è poco da stupirsi, perché anche altri virus invadono i testicoli e influenzano la produzione di sperma e la fertilità.
Cosa sappiamo invece delle conseguenze dei vaccini contro Covid-19 sulla fertilità?
Non ci sono evidenze che la fertilità possa essere compromessa dal vaccino. Uno studio su una piccola coorte di 45 uomini volontari ha mostrato che i vaccini a mRNA di Pfizer e Moderna sembrano sicuri per il sistema riproduttivo maschile. Le analisi del liquido seminale sono state eseguite da andrologi formati secondo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e includevano il volume, la concentrazione dello sperma, la motilità degli spermatozoi e il conteggio totale degli spermatozoi mobili.
Del resto, osservano gli autori, "poiché i vaccini contengono mRNA e non il virus vivo, è improbabile che il vaccino influisca sui parametri dello sperma". E' un risultato importante perché il timore per la propria fertilità è uno dei motivi piu' frequenti della cosiddetta esitazione vaccinale. Anche per il susseguirsi di falsi allarmi lanciati in rete, come quello della rapper Nicki Minaj che ha annunciato ai suoi 22 milioni di follower su Twitter che un amico di suo cugino era diventato impotente dopo la vaccinazione.
"Alcuni uomini hanno persino ritardato la vaccinazione a causa di questa preoccupazione mentre stavano cercando di concepire", ha dichiarato a MedPage Parviz K. Kavoussi, urologo dell'ospedale di Austin, in Texas. "La maggior parte degli uomini ha citato i social media come Facebook come fonte di informazioni".
E' assolutamente improbabile che la vaccinazione possa interferire con la produzione di sperma o con la sua qualità anche perché la maturazione degli spermatozoi avviene con un processo che dura oltre 70 giorni: pertanto, anche una reazione "sistemica" al vaccino - febbre, malessere o dolori diffusi che quasi mai hanno una durata maggiore di un paio di giorni - è impossibile che possa nuocere alla spermatogenesi.