AGI - Il clan dei Casamonica è mafia. Lo hanno deciso i giudici della Decima sezione penale del tribunale di Roma con la sentenza emessa a carico di alcuni tra i 44 imputati nel maxi-processo ai membri del clan che conferma l'impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia della Capitale, rappresentata dai pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani.
La sentenza è arrivata dopo una camera di consiglio di circa 7 ore. Le accuse nei confronti dei 44 vanno, a vario titolo, dall'associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all'estorsione, l'usura e detenzione illegale di armi. Alla lettura del dispositivo, nell'aula bunker di Rebibbia, era presente anche il procuratore aggiunto della Dda di Roma, Ilaria Calò.
Contro i Casamonica sono state emesse condanne per oltre 400 anni di carcere. Musarò, nel corso della requisitoria dello scorso 24 maggio, aveva chiesto condanne per un totale di oltre 630 anni di reclusione. La condanna piu' pesante è stata emessa nei confronti di Domenico Casamonica: 30 anni di carcere.
L'inchiesta, che ha portato alle condanne era stata avviata nell'estate del 2015, ancora prima dei funerali di "zio Vittorio Casamonica", e hanno permesso di documentare l'esistenza di un'associazione mafiosa autoctona strutturata su più gruppi criminali, prevalentemente a connotazione familiare, dotati di una propria autonomia decisionale, operativa ed economica. Fondamentali per l'accusa erano state le parole dei collaboratori di giustizia.