AGI - Morterone, il più piccolo Comune d’Italia, sprazzo di bellezza ai piedi del monte Resegone in provincia di Lecco, avrà un nuovo sindaco e i 31 abitanti si preparano a una sfida a due all’ultimo voto. “Alla fine ho deciso di non ripresentarmi, so che sono state depositate due liste: una è stata ammessa, l’altra è arrivata in ritardo, ora è stata accettata ma sulla regolarità del deposito dovrà esprimersi la Commissione circondariale” spiega all’AGI Antonella Invernizzi, 57 anni, insegnante e guida del paese per tre mandati, uno dei quali chiuso in anticipo nel 2011 in seguito a una mozione di sfiducia dell’opposizione.
"Non ci sono più le condizioni per proseguire"
Nel 2016 aveva ‘gareggiato’ col partito dell’astensione dal momento che su 38 aventi diritto votarono in 25 ma furono solo 15 le preferenze all’unica lista in corsa, un record minimo di consensi per conquistare la fascia tricolore. “Io stanca? No, non sono stanca di poter dare un contributo al mio paese ma non ci sono più le condizioni politiche e amministrative per proseguire” dice con un filo di amarezza Invernizzi. A dispetto dell’immagine bucolica che rimandano i “cocuzzoli in fila” del manzoniano Resegone, la sua esperienza è stata segnata anche da momenti assai duri.
Nel 2013 le vennero tagliate le gomme dell’auto in un periodo in cui il suo nome era associato a insulti ovunque, dai muri alla bacheca dell’albo pretorio. Per questa vicenda finì processata e poi assolta dall’accusa di avere utilizzato soldi pubblici per riparare l’auto.
Il sindaco fa anche il vigile
In questi anni ha fatto tutto lei nei 20 metri quadri del Municipio, gestendo ogni settore e grana senza dirigenti o dipendenti, al suo fianco solo il segretario comunale che però si divide con altri paesi limitrofi. Invernizzi era anche la vigilessa del paese. Impresa non facile essere sindaco considerando che anche che d’estate Morterone si ‘allarga’ accogliendo circa 400 persone tra turisti e proprietari di seconde case, molti accorsi anche per lo smart working durante le fasi peggiori della pandemia, e conta su un bilancio di soli 200mila euro, insufficiente a far fronte a tutte le necessità.
Il 21 luglio del 2020 è nato Denis, otto anni dopo l’ultimo lieto evento. Al suo futuro dovrà pensare il nuovo sindaco chiamato ad affrontare anche l’ipotesi di cui si discute da anni di una fusione con Lecco che forse risolverebbe alcuni problemi cancellando però il fascino del Comune lillipuziano.