AGI - "Chi si macchia di questi crimini è fuori dalla comunione della Chiesa": annunciando una raccolta fondi per chi ha subito danni dagli incendi, il vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, ha lanciato un duro attacco contro i piromani. "Chi si macchia di tale reato - ha detto - ha commesso un crimine contro il Creatore mettendo a rischio la vita delle persone e la distruzione del bene ambientale prezioso per la sopravvivenza di tutte le sue creature".
"Un disegno di desertificazione"
"Purtroppo i tristi episodi dei funesti incendi, a opera di mani criminali, di questi giorni caldi di agosto - ha continuato il Vescovo Marciante - mi spingono a pensare che ci troviamo di fronte a un pianificato disegno di desertificazione della nostra terra a vantaggio di sporchi interessi economici verso destinatari che per il nostro colpevole silenzio resteranno anonimi".
In Sicilia è stato dichiarato lo stato di crisi e di emergenza per sei mesi a causa dei gravi incendi verificatisi già dalla fine di luglio in tutte le province e del permanente rischio per le prossime settimane, dovuto all'eccezionale situazione meteo climatica presente in Sicilia. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha chiesto ai volontari della protezione civile provenienti da tutta Italia di restare fino al 17 agosto.
Negli ultimi giorni le fiamme hanno messo in ginocchio le Madonie e una parte dei Nebrodi, e l'economia agricola in quel territorio. “È presto per una stima completa della devastazione causata dal rogo che ha mandato in fumo ettari di pascoli, fienili, macchinari agricoli ed ucciso tantissimi capi di bestiame tra Castel di Lucio, Gangi, Geraci Siculo e San Mauro Castelverde", spiega Antonino Cossentino, presidente della Cia Agricoltori della Sicilia Occidentale. "La macchina della solidarietà tra allevatori e agricoltori - aggiunge - è già in moto, ma non basterà certo a superare questa emergenza che mai si era presentata nella zona delle Madonie. Ci aspettano altre due settimane di caldo intenso e rischio incendi sempre più elevato. Bisogna agire immediatamente per dare sostegno alle tante aziende del comparto agroalimentare che hanno subito danni, serve liquidità per l’acquisto di foraggio. L’isola, colpita quasi ovunque questa estate dagli incendi, difficilmente potrà venire fuori da sola da questa devastazione”.
“Bovini e ovini – racconta Salvino Nasello, delegato per la zona di Gangi della Cia Sicilia Occidentale – sono già alla fame, vagano alla ricerca di cibo. Purtroppo tanti animali da allevamento hanno fatto una bruttissima fine, molti sono rimasti gravemente feriti e bisogna abbatterli. Apprezziamo il gesto di tanti nostri colleghi, ma qui abbiamo vissuto qualcosa di apocalittico. La solidarietà potrà bastare per qualche giorno. Le fiamme viaggiavano velocissime, sospinte dal libeccio, è stata una corsa disperata per salvare il salvabile. Il rogo ha distrutto però i fienili e le riserve di foraggio, macchinari, recinzioni, condutture per l’acqua. Non c’è più niente, solo paesaggi inceneriti dalle fiamme. Considerata la siccità della nostra isola, i nuovi pascoli saranno pronti la prossima primavera. E noi cosa faremo fino ad allora? Gli animali hanno bisogno di cibo per sopravvivere, non possono aspettare”.
Il parco delle Madonie ha avviato una raccolta fondi. "L'appello che rivolgo a tutti - ha detto il presidente , Angelo Merlino - è di essere generosi, come la popolazione madonita si è sempre dimostrata quando si tratta di dare una mano a chi è stato colpito da simili drammi. Le immagini e le notizie che ci giungono dal territorio ci lasciano sgomenti di fronte a tanta sofferenza. Ma le Madonie non si arrendono e sapranno rialzarsi. Col contributo di tutti”. A tal fine è attivo un conto corrente bancario presso l'istituto BCC di Credito Cooperativo San Giuseppe delle Madonie intestato a Ente Parco delle Madonie, codice Iban IT20C0897643510000000311658. Chi effettua il versamento deve specificare la causale: SUPPORTO TERRITORI MADONITI INCENDI 2021.