AGI - Si è incatenato davanti al Palazzo municipale di Regalbuto (En) annunciando che proseguirà la protesta fino a quando non verranno presi i necessari provvedimenti in un appartamento vicino al suo dove vivono un numero imprecisato di cani.
Salvatore Grigio Armeli, già un anno fa aveva inscenato la stessa protesta, alla quale era seguita, nei giorni successivi, un’ordinanza che ha imposto l’allontanamento di una ventina di cani dall’appartamento ed il ripristino delle condizioni igieniche e sanitarie.
Armeli racconta che, però, poche settimane dopo la vicina ha ricominciato a portare in casa i randagi che oggi sono nuovamente troppi, per un appartamento.
Da 17 anni Armeli si trova nella difficile situazione di vivere nello stesso stabile di una donna che tiene in appartamento numerosi cani. Nel 2003 su richiesta di Armeli che lamentava le gravi condizioni igieniche e il costante rumore proveniente dall’appartamento che si trova sopra il suo venne disposto un sopralluogo che portò al sequestro di 14 cani e di numerosi gatti, ma solo dopo un provvedimento della procura di Nicosia che aveva disposto l’accertamento da parte dei Vigili urbani e dei veterinari dell’Asp.
Molti animali erano stati portati via perché per legge ai cani che vivono in appartamento devono essere garantite specifiche condizioni di spazio ed igiene. Nel tempo però la vicina avrebbe portato in casa altri cani e Armeli dopo numerosi solleciti si era incatenato nuovamente davanti al municipio, sollecitando un accertamento sanitario in casa della vicina. Oggi protesta perché, dopo l’ordinanza di agosto 2020, in casa della vicina ci sono nuovamente troppi cani.
“È una situazione insostenibile – ha dichiarato Armeli – che io vivo da quasi 20 anni. Io amo gli animali ma in questo modo i primi a soffrire sono proprio i cani, troppi in uno spazio chiuso e ristretto. Tanti cani non possono stare rinchiusi in un appartamento in pieno centro urbano, dal quale non escono almeno per una passeggiata giornaliera. C’è una situazione igienica che chiedo di accertare e protesto perché il mio diritto al riposo notturno non è rispettato da anni per il continuo abbaiare”.