AGI - "Siamo da sempre aperti a tutti i generi, a tutte le età, ai cani, agli unicorni e agli hobbit. Da oggi No Vax, No Drink. Vi chiederemo la certificazione che attesta l'avvenuta vaccinazione. (anche la prima dose va bene)".
Così scrive la titolare della Enoteca letteraria Prospero di Palermo. Affisso in vetrina un cartello che vieta l'ingresso con una mano alzata che impone lo stop e la scritta "No vax". E giù insulti e persino minacce nei confronti della titolare Cinzia Orabona, che non ci sta.
"Avete paragonato - accusa - le vaccinazioni all'Olocausto. Mi avete dato della fascista e della razzista. Avete mostrato la violenza tipica dei leoni da tastiera. Non conosco una sola persona che giura e spergiura di non tornare mai più da Peospero. Sto lavorando per pagare i debiti accumulati durante il lockdown e non posso permettersi nuove chiusure. Accetto critiche ma non insulti. Accetto discussioni civili ma non minacce".