AGI - "Continuano gli assalti al personale sanitario negli ospedali italiani. Siamo di fronte ad un preoccupante peggioramento per le vili aggressioni consumate, ormai con cadenza quasi giornaliera, ai danni di infermieri e medici, sempre più vittime dei comportamenti aberranti di persone che non possiedono il minimo senso civico". Lo denuncia Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
"Sfogano la loro rabbia incontrollata contro gli operatori sanitari - sottolinea De Palma - e lo fanno senza che nessuno possa impedire loro di mettere in atto vere e proprie azioni criminose. Un banale diniego, una attesa prolungata più del normale, una brutta notizia inaspettata su un loro congiunto e scoppia il finimondo".
De Palma riferisce che "nel reparto traumatologico del Cto lo scorso 13 luglio è scattata la spedizione punitiva di gruppo contro gli operatori sanitari. Poi, nella stessa giornata, un'altra aggressione si è consumata al San Bartolomeo di Sarzana, in Liguria, dove questa volta una donna, una infermiera, rea di aver negato l'accesso ad un parente di un malato, è stata strattonata e ha battuto violentemente la testa a terra".
I dati Inail aggiornati al 2019 sulle violenze consumate ai danni del personale sanitario parlano chiaro: 1.850, una media di ben 5 al giorno da Nord a Sud, di cui il 71% delle vittime sono donne. "Non ce la facciamo proprio a farci l'abitudine, siamo indignati - conclude il presidente di Nursing Up - qualcuno deve mettere fine a questo scempio. È innegabil che la tanto decantata legge sugli inasprimenti delle pene e i famosi osservatori che dovevano operare come presidio per il monitoraggio dello stato di avanzamento delle aggressioni, rappresentano progetti miseramente falliti".