AGI - Tornano le zone bianche, dopo l'esperimento a marzo (forse prematuro, visto il ritorno in zona rossa appena tre settimane dopo) della Sardegna.
Da lunedì tre Regioni finiranno nella fascia a minori restrizioni, quasi un antipasto di normalità. Sono la stessa Sardegna, il Molise e il Friuli Venezia Giulia. Le uniche, finora, a rientrare nei parametri previsti, ossia un'incidenza settimanale inferiore ai 50 casi per centomila abitanti, rischio basso e tassi ospedalieri ai minimi, il tutto per tre settimane consecutive.
Secondo il monitoraggio di ieri, da cui le relative ordinanze del ministro Speranza, la Sardegna ha un'incidenza settimanale di 13 casi per centomila (e il 13% di terapie intensive occupate, ben sotto la soglia di rischio del 30%), il Molise di 12 casi (e il 10% di terapie intensive), il Friuli di 17 (E appena il 5% di terapie intensive).
Il resto dell'Italia rimane in giallo, ma non per molto. Altre quattro regioni hanno numeri da bianca, ma solo da due settimane di fila: saranno "promosse" da lunedì 7 giugno. Sono Abruzzo (incidenza di 35 casi per centomila), Liguria (28), Veneto (30) e Umbria (28), scese già da due settimane sotto quota 50.
Il 14 giugno sarà la volta di altre 6 regioni, se l'andamento rimarrà costante, a cui il monitoraggio di venerdì scorso ha assegnato per la prima settimana un'incidenza sotto la soglia di rischio: Lazio (46 casi per centomila), Lombardia (46), Piemonte (49), Emilia Romagna (45), Provincia di Trento (45) e la Puglia, cui viene assegnato un 50 ma probabilmente verrà comunque considerata sotto soglia.
A livello nazionale l'incidenza è scesa sotto quota 50, sotto la quale secondo gli esperti di ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità è possibile riprendere un efficace tracciamento, abbandonando gran parte delle misure di contenimento: a oggi l'incidenza nazionale è a 47, un dato visto per l'ultima volta il 10 ottobre 2020, oltre 7 mesi fa. Al picco della seconda ondata, a novembre, era schizzata a oltre 410.
Ma cosa si può fare in zona bianca? Di fatto si anticipano le aperture progressive stabilite per la zona gialla a giugno e luglio: riaprono sale giochi, sale scommesse, bingo, casinò, ma anche parchi tematici e di divertimento, centri culturali, sociali e ricreativi, feste post cerimonia, e discoteche (dove per il momento si potrà consumare ma non ballare).
Niente coprifuoco: a ricordare che siamo ancora in era Covid resteranno solo le mascherine obbligatorie e il distanziamento, che i governatori possono garantire e regolare anche con apposite ordinanze.