AGI - Immagini della videosorveglianza hanno immortalato tre persone - con due pale e un secchio, un sacchetto azzurro e un piede di porco - dirette verso i campi sul retro della casa di Novellara, la sera del 29 aprile scorso, per rientrare circa dopo due ore e mezza. I fotogrammi sono agli atti dell’inchiesta per omicidio condotta dalla Procura di Reggio Emilia, sul caso di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa da circa un mese dalla Bassa Reggiana. Le immagini hanno portato gli inquirenti ad indagare per omicidio e non solo per sequestro di persona, reato per il quale era stato inizialmente aperto il fascicolo.
La ragazza, si era opposta a nozze islamiche combinate. Il padre e la madre di 43 e 46 anni erano stati denunciati a gennaio dai carabinieri per costrizione o induzione al matrimonio: cercarono di far sposare la figlia, all’epoca minorenne, con un cugino connazionale. La Procura che coordina le indagini condotte dai carabinieri ha subito predisposto un piano di ricerca dei tre fuggitivi e ha cercato anche il corpo della giovane nelle immediate vicinanze della sua abitazione, anche mediante lo svuotamento dei canali di irrigazione. Sono stati impegnate anche le squadre cinofile e i vigili del fuoco ma al momento non è stato ancora rinvenuto nulla.
“Le indagini proseguono per accertamenti e individuazione certa degli indagabili e della persona offesa anche all’estero. A tal fine sono stati già attivati i canali della cooperazione internazionale”, rende noto la Procura di Reggio Emilia. Gli inquirenti hanno ricostruito le varie tappe della vicenda: nel novembre 2020 era stata allontanata d’urgenza dalla casa dove viveva a Novellara, nella Bassa Reggiana, poiché come segnalato dai servizi sociali, i genitori volevano costringerla a tornare in Pakistan per sposare un cugino.
Lo scorso 11 aprile la ragazza ha deciso di rientrare nell'abitazione familiare. Il 5 maggio, poi, i carabinieri si sono attivati cercando la giovane a casa sua ma non hanno trovato nessuno, neanche i genitori. Così la prima ipotesi è stata che tutti si fossero allontanati espatriando in Pakistan e che la 18enne fosse stata costretta a seguire la madre e il padre. Tuttavia, dai successivi accertamenti è emerso che in patria erano rientrati solo i genitori: infatti la ragazza non compariva tra i passeggeri del volo dall’aeroporto di Malpensa. Ma non si poteva escludere che fosse partita da un altro scalo europeo. Solo le successive indagini con i tre uomini con le pale e il piede di porco, immortalati dalle telecamere della zona hanno fatto virare l’inchiesta verso l’ipotesi dell’omicidio.