Il superlatitante della 'ndrangheta, Rocco Morabito, è stato catturato in Brasile in una operazione effettuata dai Ros con polizia, Interpol e polizia federale brasiliana.
Morabito è stato catturato a Joao Pessoa, capitale dello stato brasiliano di Paraiba insieme ad un altro latitante, Vincenzo Pasquino. Rocco Morabito, latitante dal 2017 quando era evaso da un carcere uruguayano, era il numero due della lista del Ministero dell'Interno dei più ricercati dopo Matteo Messina Denaro.
Nato ad Africo, in provincia di Reggio Calabria, il 13 ottobre del 1966, Rocco Morabito, bloccato dalle forze dell'ordine nella giornata di ieri, era stato già arrestato in Uruguay nel settembre 2017, arrestato in un hotel di Montevideo, ma in realtà si nascondeva a Punta dell'Este.
Inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità stilato dalla Direzione Centrale della Polizia criminale, al secondo posto dopo Matteo Messina Denaro, quando venne catturato in Uruguay era ricercato dal 1994 per associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed altri gravi reati; deve espiare la pena di 30 anni di reclusione.
Due anni dopo l'arresto, nel giugno 2019, riuscì a evadere insieme ad altri tre reclusi dal carcere centrale di Montevideo, dove era in attesa di definizione del suo processo di estradizione verso l’Italia. Nel marzo 2019 il tribunale penale d'appello aveva confermato l'autorizzazione all'estradizione verso l'Italia.
Secondo gli inquirenti l'arresto di Morabito è arrivato a conclusione di "un grande lavoro di squadra". Dopo la spettacolare evasione da un carcere in Uruguay nel 2019 le indagini erano andate avanti in modo serrato, con una cooperazione internazionale.
"L'attività svolta in sinergia tra i reparti dell’Arma e il collaterale brasiliano, con il supporto dell’Fbi e della Dea statunitense - si sottolinea in una nota degli inquirenti - è stata coordinata dalle procure distrettuali di Reggio Calabria e di Torino. Le complesse attività svolte in Sud America sono state inoltre agevolate dalla direzione generale per la cooperazione giudiziaria internazionale del ministero della giustizia italiano e dal dipartimento di giustizia statunitense. Rilevante è stato il contributo informativo delle autorità uruguaiane. Rocco Morabito era infatti evaso dal carcere di Montevideo nel 2019 nel quale era ristretto dal 2017, quando fu arrestato dai carabinieri e dalla polizia uruguaiana a Punta dell’Este".
Grande soddisfazione , per la cattura del ricercato numero 2, è stata espressa da tutto il mondo politico. "Complimenti all’Arma dei Carabinieri e al Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Criminalpol per l’operazione, coordinata dalle procure antimafia di Reggio Calabria e Torino, che ha condotto all’arresto di Rocco Morabito nel nord del Brasile", ha dichiarato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. "Ancora una volta la determinazione, la dedizione e la professionalità di tutti gli investigatori coinvolti – ha sottolineato la titolare del Viminale - hanno consentito di assicurare alla giustizia, dopo due anni di complesse e articolate indagini, l’esponente di primissimo piano della ‘ndrangheta, considerato il secondo latitante più pericoloso dopo Matteo Messina Denaro, e insieme a lui, Vincenzo Pasquino, personaggio di spicco del narcotraffico internazionale e inserito nell'elenco del Viminale dei latitanti più pericolosi".
"Un risultato straordinario che dimostra la capacità di magistratura e forze dell’ordine di contrastare in modo efficace la criminalità organizzata e le sue ramificazioni internazionali grazie alla proficua e intensa collaborazione di polizia sviluppata nell’ambito del progetto “I can”, promosso e finanziato dal ministero dell’Interno e condotto dall’Interpol per intensificare lo sforzo comune nella lotta alla ‘ndrangheta e a tutti i suoi interessi illeciti transnazionali", ha aggiunto il ministro Lamorgese sottolineando infine "l’impegno quotidiano concreto per garantire legalità e sicurezza".