AGI - Siamo all'ultimo miglio e non possiamo mollare: sarebbe un errore imperdonabile. Franco Locatelli, oncoematologo del Cts e presidente del Consiglio superiore di Sanità, richiama alla cautela e alla responsabilità, sostenendo che le restrizioni imposte nella lotta al Covid devono essere valutate attentamente in base ai dati dei contagi.
Se l’obiettivo è “riprendere una serie di attività economiche, sociali e ricreative che hanno sempre connotato la vita di tutti noi”, dice in un'intervista al Corriere della Sera, deve esser chiaro che “per contemperare nel modo migliore questo obiettivo con la tutela della salute è fondamentale basare le scelte sui principi della gradualità e della progressività, impiegando come stella polare di riferimento, per scelte come quelle sul coprifuoco, l’evoluzione dei numeri della curva epidemiologica.
Non c’è scampo, dice Locatelli, e “deve essere ben chiaro che nessuno ha piacere a suggerire strategie di restrizione della vita sociale, dei movimenti o delle attività”.
Insomma, non c’è accanimento nelle restrizioni, ma ci vuole cautela, anche perché i risultati finora ottenuti “si sono ottenuti sia grazie ai sacrifici fatti da tutti rispettando le indicazioni previste per le diverse fasce di rischio che hanno connotato le differenti aree territoriali del Paese, sia in ragione del numero sempre più elevato di soggetti immunizzati".
“Ma, se questo contesto indubitabilmente ci deve indurre all’ottimismo - precisa Locatelli - al tempo stesso non deve farci cadere nell’illusoria percezione di essere fuori dal problema. Sarebbe un errore imperdonabile perderci proprio in quello che potremmo definire ‘l’ultimo miglio’”. E invita ad onorare "la memoria di oltre 120 mila vittime con comportamenti responsabili”.