AGI - "La reliquia del sangue del martire non è sciolta, ma è solida". E' l'abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro, Vincenzo De Gregorio, a ufficializzare che il prodigio di San Gennaro non si è compiuto. Lo fa, come prevede il rito, al termine della celebrazione in ricordo della traslazione delle reliquie del santo patrono di Napoli, che si svolge tradizionalmente il sabato che precede la prima domenica di maggio.
Accanto a lui ci sono l'arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, con il suo predecessore Crescenzio Sepe che ha concelebrato con altri sacerdoti.
E' la seconda volta consecutiva, dopo lo scorso 16 dicembre, che il prodigio non si compie.
Nel corso dell'omelia Battaglia aveva invitato i fedeli a "non cedere alla tentazione di sostare sulla soglia della superficie, incuriositi dal prodigio, afferrati dalla brama di voler leggere in esso buoni auspici o presagi nefasti per il nostro futuro: il sangue, sia che si sciolga, sia che resti nella sua immodificata sacralità - aveva detto - ci rimanda al sangue di Cristo, nel cui mistero pasquale ancora ci troviamo e che ancora dà il senso alla grande e intensa icona del sangue che si scioglie".
Dopo l'annuncio, l'arcivescovo ha riportato la teca in processione dall'altare maggiore alla Cappella che ospita le reliquie del santo patrono. Dopo un breve momento di preghiera, 'don Mimmo' ha impartito la benedizione e ha concluso la celebrazione.