AGI - E' bastato l'annuncio dell'ingresso di Chiara Ferragni nel cda del gruppo Tod's per far volare in borsa il titolo dell'azienda. Un effetto che oggi stupisce, ma fino a un certo punto, abituati ormai a vedere l'imprenditrice e fashion blogger più famosa d'Italia (e non solo) trasformare in oro tutto quello che tocca. Una moderna Re Mida dell'era dei social network.
Eppure sono passati poco più di 10 anni quando una giovanissima Ferragni, all'epoca studentessa in giurisprudenza alla Bocconi, ebbe l'idea di aprire, un po' per gioco, un blog - The Blond Salad - su quello che allora era solo un hobby: la moda. Moda e viaggi. Non poteva di certo immaginare che, outfit dopo outfit, quello sarebbe diventato non solo il suo lavoro ma la sua miniera d'oro. In un mondo di account, di foto, di vita privata condivisa con milioni di sconosciuti e di consenso digitale, che all'epoca era appena agli albori. Instagram, il social che ha davvero consacrato Chiara Ferragni, arriverà solo nel 2012. Nel frattempo c'è stato un corso di laurea accantonato e una linea di scarpe che ha visto la luce con il nome di Chiara Ferragni Collection. Poco per fare esplodere il fenomeno ma pur sempre un inizio.
Nel 2013 il nome della cremonese, oggi 33enne, inizia a circolare davvero: Chiara Ferragni lancia una linea di scarpe con Steve Madden e nell'aprile dell'anno successivo diventa la prima fashion blogger ad apparire sulla copertina di Vogue (Spagna). Proprio lei che da sempre Vogue lo aveva solo sfogliato, trasognante, per trarne ispirazione per i suoi look. Dopo quella cover ne sono arrivate molte altre, tra cui quella dell'edizione italiana: "Finalmente sono sulla copertina del mio magazine preferito", commenterà la fashion blogger.
Intanto i follower aumentano e il modo di comunicare inizia a cambiare. Sui social Chiara si sente a suo agio e li usa sempre di più per pubblicizzare borse, abiti e scarpe. Nasce anche una nuova figura: l'influencer, di cui lei oggi è il testimonial per antonomasia. Nel 2015, Forbes la inserisce nella lista delle 30 personalità sotto i 30 anni nella categoria "Art & Style" per la rivoluzione apportata nel campo della Moda e della Comunicazione.
Nello stesso anno si accorgono di lei anche ad Harvard dove diventa un case study. La fashion blogger italiana tornerà anche nel 2017 nell'ateneo che vanta tra i suoi studenti personaggi del calibro di John Fitzgerald Kennedy, Bush senior e Barack Obama per raccontare la sua storia imprenditoriale. Già perché nel frattempo Chiara Ferragni è diventata un'imprenditrice e "The Blond Salad" oggi non è più un blog ma un'azienda - TBS Crew Srl, di cui è presidente e ceo - che ingloba in sè una talent Agency, un magazine online e una piattaforma di e-commerce. Un'attività da 40 milioni di euro, con oltre 10 negozi nel mondo. Per Forbes è "l'influencer di moda più importante al mondo". E devono pensarla così anche Pantene, Swarovski, Pomellato, Intimissimi e gli altri marchi che l'hanno scelta come testimonial tra altri nomi internazionali.
Per comprendere il segreto del suo successo sono state scomodate teorie sociali ed economiche. Difficile spiegare il suo lavoro a chi non ha dimestichezza con i social. O a chi il mondo della moda è sempre apparso frivolo. Ma forse dietro il suo successo, oltre al tempismo, oltre il fiuto, c'è soprattutto la capacità di cavalcare i social. La vita di Chiara Ferragni non ha segreti. E' tutta online. O almeno così sembra. E ogni post, secondo la Instagram Rich List 2020 compilata dall'agenzia inglese di digital marketing Hopper HQ, vale 60 mila dollari. I suoi 23 milioni di follower su Instagram ricordano il suo matrimonio con Fedez in Sicilia, conoscono ogni pigiamino del loro primo figlio Leone, e hanno da poco condiviso la nascita della secondogenita Vittoria, avvolta in tutina e cuffietta "Chiara Ferragni". Perché se un tempo le mamme ricamavano il corredino per il proprio bimbo, lei riprende la tradizione, il rito, e ne fa quello che sa fare meglio: disegna una linea di vestiti per bambine e la promuove al meglio. Un'intimità non più degna di essere chiamata tale, secondo molti. Persino nella beneficenza Chiara Ferragni e Fedez non restano nell'anonimato, incassando critiche e giudizi poco lusinghieri.
Ma Chiara Ferragni ci tiene a non essere travisata: la sua non è una vita fatta di apparenza. E così nel pieno dell'emergenza Covid organizza una raccolta fondi: la coppia raccoglie tre milioni di euro per un reparto anti-Covid dell'ospedale San Raffaele. A dicembre il comune di Milano li premia con il massimo riconoscimento cittadino: l'Ambrogino d'oro. Pochi mesi prima, il 19 ottobre, l'allora premier Giuseppe Conte aveva chiesto ai 'Ferragnez' di aiutare il Governo a convincere i giovani a indossare la mascherina. "Abbiamo ricevuto una telefonata inaspettata: siamo stati messi in contatto con il Presidente del Consiglio che ci ha chiesto di aiutarlo a esortare la popolazione, soprattutto quella più giovane, all'uso della mascherina", aveva raccontato all'epoca Fedez.
E di questo deve esserne convinto anche Della Valle se ha voluto Chiara Ferragni nel cda del gruppo per conquistare il cuore (e le tasche) dei più giovani. Intanto cresce tra le teenager il desiderio di "diventare la Ferragni". Non un mestiere, forse nemmeno davvero compreso, ma un cognome.