AGI - "Dobbiamo risolvere questo gap" nelle forniture di vaccini. "Stiamo lavorando in modo instancabile per migliorare la produttività degli impianti, e siamo in contatto con alcune aziende per far sì che la produzione possa essere fatta anche in Italia: già una parte è qui per l'infialamento, ora stiamo interloquendo con le aziende italiane per la produzione della sostanza attiva che serve per produrre il vaccino". Lo ha detto Lorenzo Wittum, ad di AstraZeneca Italia, al webinar "VacciNation. How to win the vaccines race?" promosso dalla Camera di commercio americana in Italia.
"Sono molto preoccupato dal tema della fiducia. Occorre focalizzarsi sulla scienza e sui dati" ha aggiunto. "I protocolli dei nostri studi andavano per una vaccinazione universale sopra i 18 anni, e così sono state le approvazioni sia in Uk che in Europa, e siamo in procinto di averla negli Usa". "E' importante anche vedere come si sta comportando il vaccino nella vita reale" ha spiegato Wittum.
"Nel Regno Unito ci sono quasi 15 milioni di vaccinati con AstraZeneca - ha osservato - il vaccino ha ridotto le ospedalizzazioni, ha protetto dalle infezioni, non ci sono stati effetti particolari rispetto a quelli previsti negli studi. Ma in ogni caso siamo a disposizione delle autorità regolatorie con tutti i dati, decine di milioni di vaccinati, tutte le informazioni necessarie. Siamo molto tranquilli, torniamo ai dati e alla scienza. Sempre più persone si stanno vaccinando anche in Italia con AstraZeneca, è importante per far tornare la fiducia e anche frenare l'emotività".
"In Italia con la consegna di domani arriveremo a 4,1 milioni di dosi complessivamente fornite". Lo ha detto Lorenzo Wittum, ad di AstraZeneca Italia, al webinar "VacciNation. How to win the vaccines race?" promosso dalla Camera di commercio americana in Italia.
In Italia 4 aziende pronte a produrlo
Almeno 4 aziende italiane sono pronte a produrre il vaccino anti Covid-19 in Italia e il nostro Paese punta a raggiungere l'autosufficienza entro fine anno. E' quanto emerso dal quarto tavolo sui vaccini che si e' svolto oggi al Mise con il ministro Giancarlo Giorgetti, Farmindustria e Aifa.
Al ministero dello Sviluppo economico è stato evidenziato "un positivo avanzamento di contatti con le aziende disponibili e in grado di produrre in Italia i vaccini anti covid". "Sono al momento già almeno 4 le aziende pronte a produrre direttamente o conto terzi. - si legge in una nota del Mise - E' stata espressa soddisfazione perche' l'Italia partecipa cosi' alla competizione a livello europeo per attrarre investimenti e conseguire al più presto, comunque entro l'anno, l'autosufficienza vaccinale anche per il futuro. A questo fine sono necessari non solo gli incentivi economici, che già sono a disposizione, ma anche una semplificazione del quadro normativo e regolatorio dell'industria farmaceutica nel suo complesso".
Il ministro Giorgetti ha ribadito poi che "abbiamo la necessità a livello nazionale di garantirci un'autosufficienza in termine di produzione dei vaccini". "Riteniamo che l'Italia, nel contesto europeo, - ha detto intervenendo al 'VacciNation - How to win the vaccines race', organizzato dalla Camera di commercio americana in Italia - debba fare tutti gli sforzi possibili affinche' in futuro, quando situazioni analoghe potranno ripetersi, sia in grado di dare una risposta piu' veloce ed efficace di oggi". "Dobbiamo attrezzarci per le sfide del futuro", ha aggiunto.
Inoltre ha ricordato che c'è la volontà "di creare un polo-pubblico privato relativo alla farmacia biologica e un polo vaccinale. Crediamo che una collaborazione sulla ricerca, che puo' produrre risultati nel lungo termine, puo' funzionare solo se c'e' anche qui in Italia un supporto pubblico. Noi cerchiamo partner privati che vogliano condividere questa sfida". Infine Giorgetti ha affrontato il tema dell'Europa.
"Il fatto che in Europa ci siano tanti Paesi che si devono coordinare e' un fattore che ha creato qualche problema e creato qualche rallentamento", sulla produzione e l'approvvigionamento dei vaccini, ha evidenziato. "Con il commissario europeo Breton stiamo cercando di recuperare questo gap e coordinare le catene di produzione in diversi paesi europei", ha concluso.