AGI - Ora è ufficiale: le grandi navi resteranno fuori dalla laguna di Venezia. Il decreto legge che espelle i giganti del mare delle crociere è stato approvato dal Cdm, a coronamento di un ripensamento che era apparso inevitabile dopo l'incidente del 2 giugno 2019, quando la Mcs Opera si schiantò contro la banchina di San Basilio. Ora sarà un concorso di idee a ripensare le modalità per far arrivare i crocieristi in città.
La soddisfazione di Franceschini
"Una decisione giusta e attesa da anni", ha commentato il ministro, Dario Franceschini, indicando la necessità di "contemperare lo svolgimento dell'attività crocieristica nel territorio di Venezia e della sua laguna con la salvaguardia dell'unicità e delle eccellenze del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del territorio". "Un primo passo verso una soluzione definitiva e strutturale del problema del transito delle grandi navi”, ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini.
Il concorso di idee
Il decreto legge per la disciplina del traffico crocieristico nella laguna stanzia 2,1 milioni di euro e prevede che entro due mesi venga lanciato un concorso di idee per realizzare punti di attracco per le navi fuori dalle acque protette della laguna di Venezia. L'obiettivo è trovare un attracco alternativo per le navi passeggeri di stazza lorda superiore a 40.000 tonnellate ma anche per le navi portacontenitori adibite a trasporti transoceanici.
La soluzione provvisoria
Provvisoriamente le grandi navi, una volta ripreso il traffico turistico, dovranno essere dirottate sulle banchine industriali di Porto Marghera, così da evitare il transito davanti a San Marco e al Canale della Giudecca che finora era ineludibile per raggiungere la Stazione Marittima. Le navi potranno percorrere il Canale dei Petroli, entrando dalla bocca di porto di Malamocco fino al canale Nord di Marghera.
Quanto al nuovo futuro attracco finora è stato presentato solo un progetto per un terminal alla bocca di porto di Lido, ma il comune lo ha bocciato.