AGI - La riapertura dal 7 aprile delle scuole dell'infanzia, della primaria e della prima media anche in zona rossa: resta questo l'obiettivo a cui punta il governo e che potrà essere realizzato compatibilmente con l'andamento dei contagi. Se la curva dei casi da Covid riuscirà a rallentare in modo stabile, la "forte volontà" del ministro Patrizio Bianchi è quella di riportare i ragazzi nelle aule, almeno una parte di loro, dal giorno successivo alla scadenza dell'ultimo dpcm.
Ma poi, c'è uno step successivo: per far sì che le scuole riescano a restare sempre aperte, senza subire l'altalena delle aperture/chiusure a seconda dei colori delle Regioni, si ragiona sulla possibilità di attuare uno screening periodico tra personale scolastico e studenti. A proporlo è stato lo stesso ministro Bianchi nel corso dell'ultima riunione a Palazzo Chigi. L'idea è stata sottoposta alla struttura commissariale di Francesco Paolo Figliuolo perché bisognerà capire, viene spiegato all'AGI, quanto sia realizzabile e in che modalità.
Non si sa ancora, quindi, se la strada da percorrere possa essere quella dei test rapidi o quella dei tamponi salivari, come sollecitato ad esempio dal sottosegretario all'Istruzione, Rossano Sasso, che ha fatto riferimento a quanto già avviene in Francia. Su questo strumento sarà fatta una valutazione perché i test salivari non sembrano essere considerati da tutti attendibili dal momento che i risultati, talvolta, danno falsi positivi.
Insomma, è una proposta sul tavolo e il commissario Figliuolo dovrà valutare le modalità e dare una risposta nei prossimi giorni. Anche se entreranno in gioco pure l'Iss e il Cts. Legato all'ipotesi dello screening periodico c'è il tema, viene ancora specificato, delle risorse economiche, degli approvvigionamenti ma anche di tutta la parte sanitaria - chi farebbe i tamponi o i test salivari in tutte le scuole presenti sul territorio italiano? - e infine logistica. E c'è chi chiede anche un supporto alla Protezione civile.
Se il Lazio tornerà in arancione, come sembra dagli ultimi dati dell'Rt, le scuole riapriranno martedì 30 marzo e non lunedì 29 come detto in un primo momento dallo stesso presidente della Regione, Nicola Zingaretti. La precisazione arriva dalla regione Lazio e anche da fonti del ministero della Salute che ricordano che l'ordinanza, che aveva deciso la zona rossa per la Regione Lazio, ha valore di 15 giorni e, dunque, scadrebbe lunedì a mezzanotte.