AGI - L'Europa promette che per l'estate tutti i cittadini comunitari saranno vaccinati ma nel nostro Paese le operazioni di immunizzazione vanno ancora a rilento e soprattutto nei frigoriferi rimangono ancora una gran quantità di dosi di siero inutilizzate.
Se le regioni più virtuose (Toscana e Campania) hanno già inoculato l'80% di quelle a loro disposizione, altre, come Sardegna e Calabria sono poco sopra il 50%.
Record negativo dunque per la Calabria. Su 193.580 dosi ricevute, 113.642 sono quelle somministrate, pari al 58,7%. Nella regione è in corso la campagna vaccinale degli ultraottantenni, che nei giorni scorsi aveva fatto registrare disfunzioni con attese di diverse ore per gli anziani in attesa del farmaco.
E non mancano le segnalazioni relative all'esclusione di portatori di patologie particolari dalla categoria delle persone fragili.
In Sardegna la percentuale è ancora più bassa: 58%. Sono state somministrate a oggi circa 96.000 dosi su un totale di poco più di 165.000 consegnate. Circa 30.000 di quelle inoculate sono seconde dosi.
"Non ci interessano le classifiche perché questa non è una gara", taglia corto l'assessore regionale della Sanità Mario Nieddu parlando con l'AGI: "Per noi è importante rispettare il criterio stabilito a livello nazionale in modo da mantenere le scorte per poter garantire le seconde dosi".
La Campania è stata una delle prime a partire e resta tra le regioni più attive: ha ricevuto sino ad ora 534.515 dosi, somministrandone 433.303 (300.292 come prima dose, 127.132 per il completamento del vaccino, come seconda). In pratica ha utilizzato circa l'80% di quanto ricevuto.
Una distribuzione, però, sulla quale il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, è sempre stato critico, sostenendo che non ci fosse equità, con "una sorta di mercato nero", in favore soprattutto dei territori del Nord quali Veneto e Lombardia o Lazio, che, a sostanziale parità di popolazione con la Campania, ha ricevuto più dosi.
Molto bene anche la Toscana. Al primo marzo aveva somministrato 330.114 dosi su 412.040 consegnate, con una percentuale di utilizzo del 80.1%. Lo conferma anche l’assessore regionale alla salute, Simone Bezzini: “Siamo tra le prime Regioni per ritmo di vaccinazione e utilizzo di tutti i vaccini ad oggi disponibili, in relazione alle caratteristiche di ciascuno”.
Sul 'podio' anche il Lazio. Le dosi di vaccino consegnate sono al momento 630.650, quelle somministrate, invece, 481.538, ovvero il 76,4% , una percentuale al di sopra della media nazionale che si attesta al 74% (il dato è aggiornato alle 15.31 del 4 marzo 2021 del report nazionale sui vaccini)
La gran parte delle regioni 'viaggia' intorno al 70%. In Sicilia sono 390.929 le dosi somministrate su un totale di 526.225 consegnate, pari a una percentuale del 74,3%.
"Speriamo che Roma autorizzi tutti i vaccini possibili - afferma il presidente Nello Musumeci - affinché si possano avviare e mettere in opera i nove punti vaccinali che abbiamo pianificato nelle città capoluogo della nostra regione. E mi auguro maglie più ampie, pur nella garanzia della efficacia, affinché poi le amministrazioni locali possano organizzare il loro piano di vaccinazione".
Livello simile per l'Emilia Romagna dove complessivamente sono state ricevute 559.350 dosi di vaccino e ne sono state somministrate 409.940, il 73% del totale. I dati sono aggiornati a mercoledì scorso. Sono 142.018 le persone che hanno già completato il ciclo di immunizzazione, circa il 10% degli ‘immuni’ a livello nazionale. Per marzo sono attese 513.950 dosi.
L’Emilia Romagna mantiene una scorta di 72mila vaccini, circa il 15% di quelli consegnati, vale a dire “la quota minima di riserva consigliata dal Governo”, spiega la Regione. le seconde dosi nei tempi previsti dal piano vaccinale”.
Sotto la media la Lombardia al 68,5%. Sono circa 340.000 infatti le dosi che non sono state ancora utilizzate. La regione più popolosa d'Italia con circa 10,2 milioni di abitanti, è di conseguenza destinataria del maggior numero di dosi consegnate all'Italia dall'Unione europea.
Nel dettaglio, sono 1,077 milioni i vaccini assegnati alla Lombardia, sui 6,542 milioni arrivati in Italia. Di questi la regione ne ha utilizzati finora 737mila, ossia il 68,5% del totale. La Lombardia è dunque la regione che somministra più dosi in assoluto ma al di sotto della media nazionale del 72,7%.
Sopra la media il Veneto con 120mila 'accantonati' su 564mila. Si tratta, viene spiegato, delle dosi stoccate per il 'richiamo'.
Il 74% è stato utilizzato nelle Marche pari a oltre 116 mila dosi delle quasi 157 mila ricevute. Il maggior numero di vaccinati è nella categoria degli over 80, al momento oltre 31 mila; sono più di 21 mila, invece, coloro che hanno tra 50 e 59 anni e quasi 18 mila quelli con un’età compresa tra 40 e 49 anni. In Basilicata al momento sono state somministrate in totale oltre 45 mila delle 62 mila dosi disponibili, il 73%.
Più avanti la Puglia con il 77,4%. In totale sono 388.225 le dosi consegnate alla Regione e 300.501 quelle somministrate, stando ai dati pubblicati proprio dal ministero. Il dato complessivo della popolazione che ha completato il ciclo è dell’1,99% a fronte del 2,44% della media italiana.
Nella fascia bassa l'Umbria con il 63,8% di utilizzo (87.035). Una percentuale più bassa della media nazionale e che colloca la regione al quartultimo posto dopo Calabria, Sardegna e Liguria (64%).