AGI - L'Etna strega la Nasa, anche grazie a uno scatto di un fotografo siciliano che immortala 'a Muntagna' in fiamme, stagliata su un cielo stellato e trafitto da meteore. L'immagine pubblicata su Facebook ha fatto il pieno di condivisioni e di like, fino a essere 'lanciata'... nello spazio.
La Nasa ha scelto la foto come immagine Apod, Astronomy Picture of the Day. Apod fornisce ogni giorno un'immagine differente dell'universo corredata da una breve spiegazione scritta da un astronomo professionista. L'autore, Giuseppe Vella, 34 anni, è nato a Palermo e vive a Cefalà Diana.
Da circa sette anni insegue la passione per la fotografia e la scorsa estate è stato selezionato nel contest internazionale "35Awards" tra i primi cento al mondo nella categoria landscape night (paesaggistica notturna).
"Per me è una grandissima soddisfazione essere menzionato dalla Nasa", dice Giuseppe Vella che racconta come è nato quello scatto: "Monitoravo da tanto l'Etna per assistere a un bel parossisma, a un tratto, verso le 9 di sera inizia una leggera attività sul vulcano. Senza pensarci troppo parto e affronto un viaggio di 300 chilometri per assistere a questo spettacolo. Giunto a destinazione la notte tra il 16 e il 17 febbraio l'attività parossistica era terminata, ma continuava a regalare emozioni con la sua lava ben visibile.
Una sera molto gelida, temperatura -6 gradi, un cielo spettacolare... e le meteore hanno fatto il resto per creare questa immagine. "L'Etna - si legge sotto la foto postata dalla Nasa - è in eruzione da centinaia di migliaia di anni. Situato in Sicilia, il vulcano produce fontane di lava alte oltre un chilometro".
Non è solo uno dei vulcani più attivi della Terra, "è uno dei più grandi, misura oltre 50 chilometri alla sua base e si innalza per quasi 3 chilometri di altezza. Nella foto in eruzione il mese scorso, un pennacchio di lava è sparato verso l'alto, mentre la lava scorre verso l'esterno del vulcano. Probabili tracce satellitari appaiono sopra, mentre antiche stelle punteggiano il cielo in lontananza. Questa eruzione vulcanica è stata così forte che gli aeroporti vicini sono stati chiusi per impedire agli aerei di volare attraverso il pericoloso pennacchio".