AGI - "Non è tempo di ritorno alla normalita'". Lo dice al Corriere della Sera Massimo Antonelli, componente del Comitato tecnico-scientifico e rianimatore del Policlinico Gemelli. Smorza le speranze perché "la situazione non presenta margini sui quali ipotizzare l'ammorbidimento delle misure: anzi è raccomandata l'introduzione di regole più stringenti in modo chirurgico, vale a dire nelle zone soggette all'impennata di contagi", dice Antonelli. E osserva: "Quindici regioni hanno un rischio alto o moderato e questa scala indica che il virus si muove molto. Anche gli spostamenti motivati da comprovate esigenze di qualsiasi genere dovrebbero essere ridotti al minimo all'interno dell'Italia, per non parlare dei viaggi all'estero, da evitare".
Poi Antonelli sottolinea: "La buona notizia è che sul campo il vaccino funziona, anche se non c'è la certezza che chi è immune non sia contagioso. In ospedale noi continuiamo a bardarci da capo a piedi come se non fossimo vaccinati" e questo "significa che l'epidemia continua a correre" tanto che "ora l'età media è di 60 anni, rispetto ai 65-70 dello scorso anno. Il Sars-CoV-2 - analizza Antonelli - colpisce tutta la popolazione. Bisogna capire quanti casi sono dovuti alle tre varianti inglese, brasiliana e sudafricana".