AGI- Non solo hanno vinto contro il Covid-19 ma hanno potuto spegnere insieme, mano nella mano, 70 candeline.
Odda e Prima Ravaglia, due gemelle cesenati a cui è stato diagnosticato alla nascita un ritardo mentale, sono unite da tutta la vita e hanno dovuto condividere, lo scorso dicembre, la lotta contro il virus che le ha affaticate strappandole alla loro quotidianità.
Dopo settimane di positività, tra cure e isolamento, sono tornate nella loro seconda casa, il Centro diurno socio-occupazionale 'Il Biancospino' di Cesena dove insieme agli altri utenti e operatori hanno potuto festeggiare il loro settantesimo compleanno.
“Le sorelle Ravaglia – commenta l’Assessora ai servizi per la persona del Comune di Cesena Carmelina Labruzzo – rappresentano per tutti noi la speranza: la vita è più forte di qualsiasi altra avversità e il raggiungimento di questo traguardo è fondamentale per loro, fragili sin dalla nascita, per la loro sorella Edera che le accudisce quotidianamente con amore e dedizione nella casa di Ronta, e per l’intera squadra del ‘Biancospino’ che in questo anno difficile non ha mai lasciato soli gli utenti presi in carico. A loro dunque gli auguri dell’Amministrazione comunale”.
Amanti della socialità e del disegno, Odda e Prima ogni giorno trascorrono il loro tempo al centro socio-occupazionale del quartiere Diegaro diretto da Monika Piscaglia della Cooperativa CISA.
“Ci occupiamo – commenta Piscaglia – di tutte quelle persone che si avvicinano a un’età senile pur avendo una disabilità. Le gemelline Ravaglia, ci piace definirle così, sono nate settant’anni fa con un ritardo mentale corrispondente a una sindrome non meglio precisata che comporta loro difficoltà anche motorie. Non hanno mai conquistato una piena autonomia ma amano trascorrere il loro tempo tra la gente, svolgendo attività creative e legate al linguaggio semplice”. (AGI)