AGI - Tra le conseguenze, per lo più economicamente nefaste, del lockdown con le chiusure imposte a bar e ristoranti ce n'è anche una positiva. Più cibo invenduto da donare ai poveri che altrimenti finirebbe nella spazzatura. E' quanto emerge dal rapporto elaborato dall’area Povertà alimentare di Caritas Ambrosiana. R
Dall'ortomercato 53 tonnellate di frutta e verdura
La richiesta di aiuti alimentari è aumentata del 121%
Dunque a fronte di una richiesta di aiuti alimentari più che raddoppiata rispetto al periodo pre-Covid, fino al +121%, si è assistito anche ad un aumento del cibo offerto alla Caritas. L’incremento più significativo, del +365% è avvenuto proprio dalle eccedenze alimentari di prodotti che non vengono venduti all'ortomercato. Il 10% in più è arrivato anche dalle donazioni di alimenti da parte di cittadini e aziende produttrici.
Distribuite 1.100 le tonnellate di cibo
Tuttavia, poiché la maggioranza del cibo distribuito proviene proprio da questi canali l’impatto in termini assoluti è stato molto importante. La sola Caritas Ambrosiana ha potuto redistribuire 805 tonnellate di cibo, vale a dire il 68% delle 1.100 tonnellate complessive consegnate alle persone in difficoltà.
"L’incremento delle eccedenze è un sintomo della crisi economica - osserva il direttore Luciano Gualzetti - ma, proprio, il rafforzamento della filiera attraverso la quale raccogliamo e trasformiamo il cibo che sarebbe stato buttato, ha consentito di evitare che fossero gettati generi alimentari proprio mentre c’era gente che non ne aveva abbastanza". "La nostra intenzione - aggiunge Gualzetti - è quella di implementare proprio il sistema di recupero delle eccedenze per una duplice ragione. Rendere il sistema di aiuti sempre più economicamente sostenibile. E contribuire a ridurre lo scandalo dello spreco, come lo chiama papa Francesco".
Per far fonte alle domande crescente di generi alimentari, oltre a potenziare il sistema di recupero delle eccedenze e di raccolta di donazioni, Caritas Ambrosiana intende rafforzare la rete di distribuzione, puntando specialmente sugli Empori della Solidarietà. Entro l’anno sono in programma 5 inaugurazioni: a Settimo Milanese, Pioltello, Lecco, Ponte Lambro e Baranzate, che porteranno così a 15 il numero totale di questi centri.