AGI - "Io sarei per la posizione che, chi non si vaccina per il Covid, debba essere reso inabile a svolgere le mansioni del lavoro da parte dei medici competenti, o addirittura, che venga messo nella condizione di essere allontanato dal lavoro da una legge nazionale.
Questo finora non è stato fatto per volontà politica: ad ottobre, novembre si sarebbe dovuta fare una legge nazionale su questo. Non è stata fatta e questo ha messo le amministrazioni ospedaliere, e non solo, in grande difficoltà perché da un lato è stato detto di vaccinarsi, ma dall'altro non è stato messo sul piatto quelle che potevano essere le misure o le sanzioni per chi non si vaccinava".
Lo ha detto all'AGI il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Dal nosocomio genovese, infatti, nei giorni scorsi è partita una richiesta all'Inail in cui veniva posto un quesito giuridico a proposito di personale infermieristico (15 lavoratori) che, dopo aver rifiutato di sottoporsi al vaccino anti Covid, si sono ammalati.
Ora si deve valutare se la persona contagiata è da considerarsi in malattia o in infortunio sul lavoro. La decisione sul caso potrebbe fare scuola in questo senso.
"Mi pare il minimo che chi decide di non vaccinarsi, se non ci sono ragioni sanitarie, non debba avere diritto al risarcimento per l'infortunio sul lavoro se si ammala di Covid - dice Bassetti - Non ti vaccini, vai a lavorare, ti contagi, rischi di contagiare dei pazienti e chiedi che ti diano dei soldi? Mi sembra paradossale".
Per il virologo, "con quello che è successo nell'ultimo anno, con 100 mila morti, con un Paese in ginocchio per la pandemia, con imprese che chiudono, ragazzi che non vanno a scuola, ospedali devastati, quando arriva il vaccino, che è la soluzione al problema, bisogna fare una legge, specie in un Paese dove si sapeva che il 20-25% del personale sanitario non si sarebbe vaccinato. Lo abbiamo detto in tutte le salse, ma ancora una volta si dimostra quanto la politica sia lontana dalla vita pratica: non ha voluto ascoltare".
Bassetti sottolinea che la legge avrebbe dovuto considerare che coloro che avessero voluto lavorare in ospedale, si sarebbero dovute vaccinare; in caso di diniego alla vaccinazione, per il direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino "si sarebbero dovute trovare soluzioni alternative: per esempio, si sarebbero potute almeno allontanare dal contatto col paziente.
Oggi si pone un problema: gli ospedali, di fronte al fatto che gran parte della popolazione non è ancora stata vaccinata, non possono privarsi di un 20% di infermieri, o più in generale di personale sanitario. Cosa fanno? Chiudono i reparti? E' una situazione molto molto complicata".