AGI - Per Mario Draghi "l'unica via percorribile è il modello stile Ciampi" con un governo costituito da politici e tecnici. Ne è convinto Francesco Clementi, professore di diritto pubblico comparato presso il dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli studi di Perugia, che all'AGI spiega: "I governi devono avere la fiducia delle Camere, non è scontato, bisogna ricordarlo. Perché la figura di Draghi non nasce da un momento elettorale, qui parliamo di una figura non eletta non partitica".
Detto questo, un governo targato Draghi otterrà la fiducia "sicuramente. Deve farcela. Perché il paese è nella situazione che ci ricordava ieri Mattarella e per le difficoltà della politica". Secondo il costituzionalista "non possiamo permetterci di votare ora. Penso - sostiene - che andremo a votare a marzo del prossimo anno".
"Vedendo le soluzioni che hanno attraversato il nostro paese in questi 70 anni - prosegue Clementi - ci sono varie ipotesi: c'è stato il caso del governo Monti, con tutti tecnici, ma ora non siamo in questa situazione. Con questa frammentazione politica e con le difficoltà dei partiti in Parlamento, per me l'unica via percorribile è il modello stile Ciampi che all'interno del suo governo aveva altissime figure politiche e altissime figure tecniche e il combinato disposto ha reso il più alto servizio al Paese...".
Ma si troveranno in questo Parlamento le "altissime figure politiche" da affiancare ad "altissime figure tecniche" per un governo Draghi che possa ottenere la fiducia alle Camere? "Secondo me sì - risponde Clementi - la chiamata al Colle di Draghi riazzera tutte le caselle. La prova arriva ad esempio dallo stesso Renzi, che avrebbe potuto dire, via Twitter, 'io l'avevo detto' e questo vuol dire - osserva il costituzionalista - che tutti si sono messi in scia con il presidente Mattarella. Tutti cercheranno di portare a soluzione positiva per la fiducia a Draghi, nessuno esagera più".
"Ieri il presidente Mattarella è stato di una chiarezza cristallina e di una drammaticità cristallina - aggiunge - a mia memoria non ricordo un discorso così chiaro fatto da un presidente della Repubblica agli italiani in diretta tv. E' vero, anche Napolitano o Ciampi sono stati sempre molto chiari, ma un discorso sulle strategie politiche sul proprio ruolo in diretta tv, io non me lo ricordo".
Perché il Capo dello Stato ha fatto un discorso di questo tipo? "Non per convincere gli italiani - dice Clementi - ma per presentare i dati di realtà. Mattarella è estremamente legato alla realtà del paese: ha spiegato che se sciogliesse le Camere domani mattina ci vorrebbero 4 o 5 mesi per avere un governo nel pieno delle sue funzioni e ha ricordato che non possiamo permettercelo considerando che c'è una pandemia, una crisi economica, la fine del blocco dei licenziamenti a fine marzo. Mattarella ha presentato la realtà al paese. Purtroppo se non facciamo le riforme, la 'meccanica' del voto dopo è lunga e i tempi per far nascere un governo sono lunghi".
"Perché questa realtà impone a mio avviso una formula mista alla Ciampi? Perché - spiega ancora - la frammentazione dei partiti presenti in Parlamento difficilmente potrebbe tollerare un governo alla Monti senza la politica, intanto perché l'ha già sperimentato e non è andata bene, nel 2013 ci fu lo stallo. Invece dopo Ciampi - conclude - ci fu il ritorno alla politica con le elezioni".