AGI - "Sicuramente sarà diversa da quella ordinaria, perché le condizioni sono diverse, sarebbe irrealistico pretendere di svolgere un esame di maturità come quando non c'era la pandemia". Parola di Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, che stamattina ai microfoni di SkyTg24 è tornato a parlare di esame di maturità.
"Credo - ha detto - che rispetto all'anno scorso si possa pensare a un esame più consistente, più solido, con una verifica delle competenze più significativa di quella dell'anno scorso. Al momento è prematuro identificare un format, rischiamo di essere smentiti dai fatti, ma per il momento è ipotizzabile almeno una prova scritta oltre a quella orale. Dipende molto anche dal piano vaccinale: se potessimo contare su una vaccinazione diffusa per quell'epoca sarebbe diverso".
Sul tema è intervenuta anche la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che ad Agorà su Raitrè ha assicurato: "Nel giro di pochi giorni decideremo, gli studenti hanno bisogno di certezze. Noi stiamo ascoltando tutti, famiglie, sindacati, docenti e studenti. Loro, gli studenti, vorrebbero un esame serio ma che sia simile se non uguale a quello dell'anno scorso. Questo è l'orientamento. Nelle prossime ore decideremo".
Sul rientro in presenza, Giannelli è convinto che il problema sia "sempre quello del mondo esterno alle aule scolastiche, all'interno delle scuole si riesce a far rispettare le regole di sicurezza". Per il capo dei presidi italiani "è indubbio che ci sia un certo ritardo, che ci siano carenze formative, che vanno a colpire le fasce più deboli dal punto di vista socioculturale. I ragazzi che alle spalle non hanno una famiglia in grado di sorreggerli nello studio, nella convinzione dell'importanza dello studio, possono incontrare difficoltà. Stiamo facendo la didattica a distanza proprio per ridurre al minimo i rischi derivanti da questa situazione".