AGI - Sono sospesi gli effetti della legge della Regione Valle d'Aosta del 9 dicembre scorso, che consente misure di contenimento della diffusione del contagio da Covid-19 di minor rigore rispetto a quelle statali. È quanto ha stabilito, in via d'urgenza, la Corte costituzionale con l'ordinanza depositata oggi (di cui è relatore il giudice Augusto Barbera), accogliendo l'istanza proposta, in via cautelare, dal presidente del Consiglio dei ministri nell'ambito del ricorso contro la legge regionale.
È la prima volta che la Corte Costituzionale sospende, in via cautelare, una legge.
Secondo i 'giudici delle leggi', sussiste in questo caso il 'fumus boni iuris', considerato che gli interventi consentiti dal legislatore regionale riguardano la materia della profilassi internazionale, riservata alla "competenza esclusiva dello Stato" (come prevede l'articolo 117, secondo comma, della Costituzione). Il che, spiega Palazzo della Consulta, "non esclude diversificazioni regionali della disciplina, adottate nel quadro di una leale collaborazione tra Stato e Regioni".
La Corte ha ritenuto inoltre che l'applicazione della legge regionale fino alla trattazione nel merito della questione - fissata per il 23 febbraio prossimo - potrebbe comportare "il rischio di un irreparabile pregiudizio all'interesse pubblico" a una gestione unitaria dell'epidemia a livello nazionale nonché "il rischio di un pregiudizio grave e irreparabile per la salute delle persone".