AGI - In via Laviano a Caserta sono giorni che dalla caserma della Brigata Bersaglieri Garibaldi entrano ed escono veicoli militari. Ma questa volta, diversamente che per gli impegni quotidiani delle missioni Strade sicure e Terra dei Fuochi, il frenetico movimento di mezzi e uomini è circondato da un’atmosfera diversa. I veicoli, del resto, sono diretti verso la parrocchia del Buon Pastore, e ad attenderli c’è don Antonello Giannotti, refferente locale della Caritas.
La 'carica' dei 700
L’ultima missione di pace in Libano, e poi nel 2020 durante l’emergenza sanitaria hanno contribuito a vigilare h24 le strade delle varie zone rosse istituite in Campania, ma i militari di stanza nel capoluogo di Terra di Lavoro sentivano di non aver fatto ancora abbastanza. Così la scorsa settimana hanno deciso di raccogliere tra di loro quanti più generi alimentari possibili da destinare poi alle persone in difficoltà. Settecento uomini e donne della Garibaldi in forma anonima hanno portato in un locale della caserma tutto ciò che poteva essere utile a rendere questo Natale meno difficile per quanti sono stati colpiti duramente dalla pandemia e dalla crisi economica ad essa legata.
L'impegno dei bambini
E insieme al comandante, Massimiliano Quarto, e a quelli dell'Ottavo reggimento Bersaglieri, del Ventunesimo reggimento Genio e del Reparto Comando della Brigata, tutte unità di stanza a Caserta, hanno consegnato le derrate alimentari alla Caritas Diocesana. Una catena di solidarietà che ha impegnato le famiglie dei militari, perfino i figli. Sono stati i bambini, infatti, a scegliere cosa potesse servire ad altri bambini meno fortunati. Così hanno portato dolci, caramelle, snack e cioccolato, prendendoli addirittura dalle loro dispense a casa, mentre le mamme e i papà erano impegnati a comprare latte, uova, farina, pasta, olio, scatolame, omogeneizzati. In una settimana sono state raccolte oltre 3 tonnellate di generi alimentari che poi don Giannotti destinerà alle famiglie che si trovano in situazione di necessità.
Il maggiore Michele Sanguine, capo sezione pubblica informazione della Garibaldi, ha vissuto attivamente tutta la settimana della raccolta per quanto riguarda anche la gestione e l’organizzazione. “Lo spirito dei Bersaglieri - racconta all’AGI - è da sempre il cuore grande della solidarietà. Anche il risultato di questa operazione solidale è stata un successo, tutti hanno contribuito. Tra l’altro abbiamo donato anche 200 mascherine dell’Esercito ai bambini. La nostra priorità sono loro, sia nelle missioni istituzionali che in quelle che mettiamo in atto autonomamente. Se lo facessimo tutti riusciremmo ad aiutare molte più persone e a rendere il Natale meno diverso ai bambini di famiglie in difficoltà”.
La solidarietà ai migranti
Mentre parla, nel grande piazzale della caserma altri militari caricano su una camionetta decine di giocattoli impacchettati e acqua. Fanno parte della raccolta che andrà alla Caritas Diocesana?, chiediamo. “No - risponde - in realtà questi giocattoli sono destinati ai bambini extracomunitari e non del Centro Laila di Castel Volturno. Lì ci sono dei volontari che si occupano tutto il giorno di loro, li fanno integrare, si preoccupano di farli studiare e seguirli nelle ore in cui i genitori non possono per motivi lavorativi. Abbiamo pensato anche a loro”