AGI - “Il lupo? Io lo cerco, ma non non riesco mai a vederlo da vicino, chi lo vede è fortunato” .
E' il parere del responsabile del 'progetto lupo' del Comando Carabinieri Nucleo Forestale di Piacenza che da mesi gira per i boschi per fare il punto sulla presenza dell'animale nella zona, in crescita come un pò ovunque in Italia (il progetto per il tracciamento è infatti nazionale e non ancora terminato), ma senza mai arrecare problemi da queste parti.
In caserma in queste ore è arrivato anche il filmato girato da una coppia - sotto il castello di Momeliano, sulla strada per Rezzanello - che mostra un branco di lupi – sette per la precisione, anche di grosse dimensioni - camminare tranquillo su un prato. Ma nessuna denuncia e nessun allarmismo particolare. Saranno comunque effettuati accertamenti nella zona, che non è particolarmente abitata, con una uscita nei boschi per controlli.
Il video è stato acquisito dai carabinieri forestali, e non è l’unico. Negli ultimi tempi sono stati avvistati altri lupi, animali selvatici predatori – meno pericolosi se in branco piuttosto che solitari, sottolineano i forestali - che spesso si avvicinano ad aziende agricole della zona ma solo per mangiare qualche scarto animale degli allevamenti, non certo per attaccare l’uomo. L’animale, che scarseggiava nel nostro Paese tra gli anni ’30 e 50, è tornato dunque a farsi vedere e per qualcuno a suscitare anche paura: quella paura ancestrale legata al mito del lupo, tra realtà , favola e leggenda.
“Il lupo non è né buono né cattivo, è un predatore e un opportunista, ma non è un pericolo per l’uomo – spiega ancora l’appuntato della forestale – è un animale selvatico, come i cinghiali e i caprioli, e si comporta come tale. Ce ne sono tanti in giro perchè c’è tanta selvaggina da cacciare, si nutrono anche delle nutrie che possono essere pericolose. Loro cacciano e aiutano gli agricoltori, è una catena alimentare che funziona bene”.