AGI - Dall'inizio della pandemia ad oggi "si sono persi circa mezzo milione di posti di lavoro": lo afferma il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ospite dell'evento SkyTg24 'Live In Courmayeur'.
"Speriamo di essere smentiti, è una delle volte in cui speriamo che i nostri numeri siano sbagliati", aggiunge.
Quanto al blocco dei licenziamenti Bonomi ha detto di augurarsi che non sarà rinnovato "perchè vuol dire che abbiamo superato la fase più acuta della crisi e possiamo far ripartire il Paese".
"Comprendiamo la necessità dello Stato, ma non può esserci una nazionalizzazione strisciante dell'economia"ha aggiunto Bonomi. "In passato lo Stato non ha dimostrato di essere un grande industriale" ricorda Bonomi, citando l'esempio di Alitalia. E poi sottolinea: "Il tema sono anche una serie di provvedimenti legislativi che limitano fortemente l'industria privata". Ed invece nel terzo trimestre "abbiamo avuto un rimbalzo" del Pil, sottolinea. Rimbalzo dovuto soprattutto "all'industria manifatturiera privata".
La cancellazione del debito? "Fa parte di un discorso che esiste per i paesi del terzo mondo. E per me l'Italia non è un paese da terzo mondo" ha poi risposto. "Possiamo solo lavorare sul Pil, sulla crescita: dovremmo avere un'ossessione per la crescita. Dobbiamo pero' creare le condizioni e gli ultimi provvedimenti non vanno in questa direzione".