AGI - Un "esame farsa", "organizzato e fissato in fretta e furia per il 17 settembre con l'apposita istituzione di una sessione straordinaria ad personam". È la convinzione maturata da chi ha indagato sulla vicenda della prova di italiano sostenuta da Luis Suarez.
"Le conversazioni - si legge nell'ordinanza di sospensione per i vertici dell'Università per stranieri di Perugia - attestavano in maniera esplicita ed inequivocabile come il tutto dovesse avvenire attraverso la formale costituzione di una seduta di esame ad hoc" e soprattutto "mediante la consegna all'interessato del materiale sul quale il calciatore sarebbe stato esaminato".
Il 9 settembre Simone Olivieri, direttore generale dell’Università per stranieri di Perugia, contatta telefonicamente l’avvocato bianconero Maria Cesarina Turco e le spiega di aver formalizzato una sessione di esame in più per il 17 settembre. “L’abbiamo deliberata questa mattina – si legge nell’intercettazione allegata all’ordinanza – perché ho voluto dare una connotazione formale perché poi non volevo che si pensasse che è stato fatto un esame ad hoc per la persona. Quindi noi per l’emergenza Covid, per evitare assembramenti a settembre, abbiamo spezzato la sessione a giovedì”.
“Bravissimi”, commenta Turco. “Sappia comunque – aggiunge Olivieri – che se il 17 (Suarez, ndr) non fa in tempo, la sessione il 22 sarebbe ancora meglio perché è quella ordinaria, riconosciuta a livello internazionale”.
“L’estrema disinvoltura mostrata da Olivieri per il caso Suarez – si legge ancora nell’ordinanza – spinge l’avvocato Turco ad affermare che l’Università per stranieri di Perugia sarà un punto di riferimento della Juventus per altri possibili casi futuri analoghi”. “Io mi permetto poi se in futuro ci sono altre situazioni di appoggiarmi a voi”, assicura la legale, “su questo ci tengo”.
Il legale della Juve al telefono, serve "cosa da principianti"
“Io spererei assolutamente di sì... Pero’ partiamo dal presupposto che dobbiamo fargli una cosa da principianti”. Il legale incaricato della Juve, Maria Cesarina Turco, l’8 settembre 2020 risponde così al telefono a Lorenzo Rocca, che le viene presentato da Simone Olivieri, direttore generale dell’Università per stranieri di Perugia (la conversazione è in viva voce, ndr) come “colui che poi farà sostenere l’esame”. L’intercettazione è contenuta nell’ordinanza di sospensione dei vertici dell’ateneo.
A Olivieri che la rassicura (“sì assolutamente”) l’avvocato Turco replica “io non voglio...obiettivamente il livello di conoscenza richiesto ai fini del passaggio dell’esame non lo conosco”. E quando il dg le promette di organizzare in tempi rapidissimi un corso intensivo di lingua per Suarez, Turco dice “anche domani.. in modo di dare l’esame a metà settembre”.
È poi Rocca a spiegare che “il ministero dell’Interno purtroppo ci ha negato la possibilità di esaminare l’orale via Skype o a distanza” (“ma è anche comprensibile”, osserva la legale) “ma io il 17 sono in sede e ovviamente appena svolta la prova possiamo subito dare l’esito per cui anche formalizzare il conseguimento del titolo linguistico”.
“Il 17 pomeriggio – assicura Olivieri – lui è già in possesso della certificazione”. “Perfetto va benissimo”, conclude Turco.