AGI - In Europa i vaccini saranno per tutti, gratuiti ma non obbligatori. Almeno, è questa l'indicazione arrivata oggi in sede parlamentare da Sandra Gallina, direttore generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea, che davanti alle commissioni riunite Sanità e Politiche Ue del Senato ha fatto un punto della situazione sul fronte dei vaccini.
"Ci sono 165 vaccini che vengono sviluppati in questo momento - ha ricordato Gallina - e devo dire che arrivare a distillarne 10 non è stato difficile, perché i 10 migliori si sa quali sono e presentano per noi caratteristiche di sicurezza, che per noi è il primo criterio"; ma seguono anche, ha garantito, il "secondo criterio dell'efficacia".
Senza trascurare il "terzo criterio, il prezzo: noi - ha spiegato - abbiamo pagato i nostro vaccini il giusto. Ci sono alcuni dei vaccini Usa, identici ai nostri, che noi abbiamo pagato in genere un terzo di quello pagato dagli americani. Io non avevo tanti soldi - ha rimarcato - e dovevo comprare vaccini per tutti. Un vaccino non puo costare piu di 15 euro".
Inoltre, sulla loro sicurezza, ha aggiunto: "C'è questa cosa che circola che ci vogliono 10 anni per fare un vaccino sicuro... Non è vero. Il professor Fauci, sulla cui integrità non credo ci siano dubbi, ha detto che 10 anni fa i vaccini si facevano in un modo, oggi si fanno in un altro modo: abbiamo dei 'super computer', abbiamo molte più possibilità tecnologiche per accelerare il passo e soprattutto, ci sono i soldi perché il vaccino è una cosa rischiosa e costosa".
"Le case farmaceutiche da sole - ha spiegato ancora - non si vogliono imbarcare in questo tipo di lavoro che non presenta molti margini di profitto. Il fatto che noi come Unione europea abbiamo pagato il cosiddetto 'the risking' all'inizio è stato l'elemento che ha portato alla produzione. Non ci sarà nessuno a fare da cavia - ha garantito - e poi ci sarà un monitoraggio".
L'italiana alla guida della Direzione generale per la Salute e la sicurezza alimentare della commissione europea, ha rivendicato il ruolo di primo piano dell'Europa nella battaglia per il vaccino anti-Covid. "Noi siamo il piu grande produttore di vaccini al mondo - ha sostenuto - l'Europa produce l'80% dei vaccini e quindi era inevitabile che fosse in testa rispetto alla produzione di vaccino mondiale".
Certo, ha ricordato, "ci sono dei vaccini anche negli Usa ma la maggioranza dei vaccini efficaci contro il Covid viene dall'Unione europa ed essendo così forti vogliamo essere generosi, aiutare anche gli altri paesi. Ci saà' una strategia di donazione - ha spiegato - che includerà sicuramente i paesi del 'vicinato', i Balcani, ma anche altri paesi dell'Europa, l'Africa, i paesi dell'America Latina; abbiamo creato un portafoglio ricco ma che condivideremo con gli altri".
Quindi, ha continuato Gallina: "Il punto importante è che tutti gli Stati membri avranno un accesso uguale a tutti i vaccini, e saranno gratuiti, perché il vaccino è stato interpretato come un bene comune". E inoltre, "c'è stata solidarietà. La strategia europea dei vaccini presenta un elemento di solidarietà".
Poi, ha sottolineato, saranno gli Stati membri a "stabilire le strategie di vaccinazione, nel senso di individuare i gruppi che per primi devono essere vaccinati. Noi abbiamo dato delle raccomandazioni - ha proseguito - ci sono i gruppi vulnerabili, ma anche tutti gli operatori del settore sanitario. E' chiaro che poi gli Stati membri dovranno provvedere alla logistica e alle infrastrutture che permetteranno non solo la vaccinazione ma anche il monitoraggio dei vaccini. Per me il lavoro - ha concluso - non finisce qui, durerà a lungo, perché il monitoraggio è cruciale e lo faremo con l'Ema".
Quindi, ha precisato, a proposito delle responsabilità: Poi, ha precisato: "Abbiamo puntato sulla sicurezza e se ci sono danni, la responsabilità sarà delle case farmaceutiche, un elemento molto difficile nei negoziati che mi sono costate un po' di notti in bianco...".
Ma il vaccino sarà obbligatorio? La linea è simile a quella italiana, almeno al momento: "Sappiamo che i vaccini sono una cosa molto emotiva - ha osservato - noi come Unione europea non pensiamo necessariamente che l'obbligatorietà sia una buona idea, perché alle fine questo si ritorce contro".