AGI - I vigili di Roma sono di nuovo nella bufera. Nel corpo, a quanto filtra, aleggia il sospetto di un possibile scontro tra gruppi interni dietro alla vicenda che oggi ha portato alle dimissioni del comandante Stefano Napoli cinque mesi dopo la sua nomina. Un passo indietro comunicato con una lettera a Virginia Raggi in cui il comandante parla di "mortificante assenza di vicinanza" da parte della sindaca e accenna a "dirigenti palesi e occulti di questa vicenda" che prima o poi "dovranno renderne conto".
Due i passaggi che hanno fatto deflagrare la situazione: la mattina del 23 novembre arriva la notizia di un presunto rapporto sessuale che sarebbe avvenuto tra due colleghi, un uomo e una donna, in una macchina di servizio durante un turno di sorveglianza di fronte ad un campo rom a Tor di Quinto.
La sera invece viene trasmesso un servizio di Report, che ricorda diversi casi di corruzione nel corpo accertati negli ultimi anni e poi la vicenda dello scontro avvenuto con l'ex sindaco Ignazio Marino sulla rotazioni territoriale degli agenti ai fini della prevenzione di possibili illeciti.
Nell'inchiesta televisiva si fa riferimento anche ad una conversazione del 2011 tra l'allora comandante Angelo Giuliani (sottoposto ai domiciliari nel 2014 con l'accusa di corruzione, ipotesi di reato prescritta lo scorso anno) e Napoli, che guidava il gruppo del centro storico, in cui si parlava di una richiesta di documentazione formulata dall'attuale presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.
"Non ho fatto altro che esercitare il mio diritto/dovere di accedere agli atti, pretendere trasparenza e informazioni su una procedura pubblica sospetta di irregolarita'" ha specificato il giorno dopo il governatore, in passato consigliere capitolino e deputato.
Dopo la messa in onda del servizio di Report la Raggi ha annunciato di aver chiesto a Napoli la rotazione integrale degli agenti del gruppo territoriale del centro storico, dove si concentrano attività commerciali e denunce su possibili casi di corruzione.
Nella sua lettera il comandante puntualizza: "Tale presunta decisione, ad oggi mai smentita, è stata diffusa solo pochi istanti dopo la conclusione del nostro incontro del 24 novembre, durante il quale erano state concordate modalità del tutto difformi sulle iniziative da intraprendere". Il corpo è in fermento.
Nei giorni successivi la sindaca aggiusta il tiro: "Abbiamo ruotato il personale, spazio per le mele marce non c'è. Non bisogna e non si deve fare di tutta l'erba un fascio. C'è chi lavora ogni giorno in strada, in prima linea. A loro voglio dire: la nostra battaglia è la stessa".
Nel frattempo sulla presunta relazione tra due colleghi, per la quale sono state aperte sia una indagine interna ai vigili sia un fascicolo in procura, restano diversi aspetti da chiarire. La vicenda era nota già ad agosto, quando è arrivata una lettera anonima al comando della polizia locale contenente un dispositivo elettronico che riportava l'audio del possibile rapporto tra i due. L'episodio contestato sarebbe avvenuto in giugno.
Lo stesso audio è stato poi recapitato in forma anonima anche in procura. Le indagini dei pm dunque si starebbero concentrando nell'accertare se i due fossero realmente in turno quel giorno, e dunque se erano nell'auto di servizio, e sulle modalità con cui l'audio è stato carpito.
Ora in Campidoglio si cerca una via di uscita all'ennesima dimissione di un dirigente. Alcuni consiglieri della sindaca le suggerirebbero di ricorrere ad un comandante esterno alla polizia locale; tra i possibili nomi ci sarebbe quello dell'ex generale dell'Esercito, Paolo Gerometta, che in passato ha già collaborato con il Comune.