AGI - Oltre quattro ore di stop della metro C, per assenza del personale necessario all'apertura della linea, questa mattina hanno ricordato ad utenti e amministratori locali che a Roma i problemi del trasporto pubblico cittadino non riguardano solo il deficit di infrastrutture ma anche la complessa gestione di Atac, la partecipata del Campidoglio che se ne occupa. A inizio turno il numero di agenti di stazione della la terza linea della metropolitana (i treni sono senza macchinista, vengono guidati da remoto), non erano sufficienti per garantire l'esercizio in sicurezza della tratta che conduce dalla periferia Est fino a San Giovanni.
Atac ha avviato una indagine interna e sta controllando i documenti giustificativi presentati dal personale assente. Voci all'interno dell'azienda parlano di una possibile azione di protesta legata alla trattativa sindacale in corso in materia di sicurezza sul lavoro e livelli di retribuzione. Stride l'assenza di personale in una azienda - dai conti fragili, sottoposta da due anni a concordato preventivo per ripianare un debito da 1,4 miliardi di euro - che conta oltre 11mila dipendenti e ogni anno spende piu' in stipendi (537 milioni) che nel costo del servizio.
Il Campidoglio, per voce dell'assessore ai Trasporti Pietro Calabrese, promette il pugno duro contro eventuali infrazioni: "Quanto accaduto è ingiustificabile, ha provocato un'interruzione di servizio pubblico inaccettabile. L'azienda valuterà anche azioni legali nei confronti di questi dipendenti. Non faremo sconti a nessuno. Saranno individuate le responsabilità e le pene saranno esemplari". Intanto il garante degli scioperi ha invitato Atac a "comunicare con urgenza, entro 24 ore, ogni utile informazione, corredata da idonea documentazione, rilevante ai fini dell'attività di competenza della Commissione".
Nel frattempo, però, divampano le polemiche. Carlo Calenda, leader di Azione e candidato in Campidoglio, attacca: "Ormai questa città è fuori controllo. Nel momento in cui, anche a causa del Covid, ci sarebbe bisogno di rafforzare il trasporto pubblico i romani vengono piantati in asso da un'amministrazione inetta e incapace". Tobia Zevi, presidente dell'osservatorio 'Roma puoi dirlo forte!' e candidato alle primarie di centrosinistra, chiama in causa la Raggi come "responsabile politica di questo ennesimo disastro dei trasporti in città, che ha creato assembramenti nei pochissimi bus sostitutivi".
Critica anche la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria: "Nel momento in cui si predica ai cittadini il distanziamento e si contrastano gli assembramenti per ridurre i contagi da Covid, è inaccettabile che una linea intera della metropolitana sia inservibile". Mentre il deputato renziano Luciano Nobili chiede che la sindaca e i vertici Atac vengano ascoltati in Commissione Trasporti alla Camera: "è ora che il Parlamento si occupi del disastro di Roma".
Intanto il Codacons annuncia un esposto alla procura di Roma per chiedere di "aprire un'indagine per interruzione di pubblico servizio, accertando le responsabilità connesse alla chiusura della linea C". Se ne riparlerà già mercoledi', 25 novembre, quando è in programma uno sciopero di 4 ore del trasporto pubblico, dalle 8.30 alle 12.30, indetto dall'Usb, con possibili nuovi disagi per l'utenza.