AGI – “Contatti con il Governo italiano o da sue strutture? No. Al momento nessuno”. Così all’AGI l’amministratore delegato di Desmon, l’azienda di Nusco che produce gli iper congelatori per la conservazione e il trasporto dei vaccini a -70 gradi, che attraverso i propri distributori internazionali ha già avviato contatti per la fornitura degli speciali freezer con altri stati esteri, come Francia, Arabia Saudita e Israele in vista della commercializzazione di quelli anti Covid 19.
“I numeri con cui ci dovremo confrontare sono fuori dal normale. Gli Stati Uniti hanno previsto un piano per l’acquisto di cinquantamila freezer per trasportare e stoccare milioni e milioni di vaccini”, aggiunge De Santis, che non è stato colto alla sprovvista dalle cifre che circolano in questi giorni a proposito delle forniture, che siano di Pfizer o di altre case farmaceutiche, purché necessitino di essere conservati a temperature che non scendano in nessun caso al di sotto di quella temperatura.
Desmon, con sede a Nusco, da anni è leader in Europa per la produzione di sistemi refrigeranti, utilizzati sia nel settore alimentare, sia per scopi farmaceutici e di ricerca. Il laboratorio pubblico del Nanyang Polythechnic e la National University di Singapore, l’ospedale delle Forze di Sicurezza e la King Abdul Aziz Medical City di Ryhad in Arabia Saudita, l’ospedale centrale di Lisbona, l'Hospital de São Francisco a Porto sono alcune delle strutture sanitarie e di ricerca nel mondo che utilizzano le loro attrezzature di refrigerazione.
In Italia ci sono collaborazioni con il Cnr e altri istituti di ricerca. Oggi l’azienda è alla ribalta per aver progettato e realizzato gli ultra congelatori in grado di trasportare a una temperatura costante i vaccini che serviranno nella lotta al Sars-Cov-2.
L'azienda è in grado di produrre centinaia di pezzi al giorno
“Non siamo gli unici produttori”, spiega l’ad dell’azienda che dal 2015 è entrata nella Middleby Corporation Company, multinazionale americana convocata, assieme ad altre, dal governo Usa per affrontare il tema della vaccinazione di massa.
“Anche in Italia ci sono altre aziende – prosegue De Santis – ma hanno una capacità produttiva di 100, 200, forse 300 freezer all’anno. Noi possiamo arrivare a produrre cento pezzi al giorno. Il prodotto esiste, non esiste la capacità produttiva per un mercato che sta già esplodendo. E i Paesi che hanno capito la difficoltà, si stanno già muovendo per accaparrarsi la disponibilità di questi ultra congelatori. Accadrà quello che è già successo per le mascherine e poi per le siringhe”.
I primi contatti con il governo americano risalgono al luglio scorso. “Siamo stati convocati perché lì hanno l’abitudine di pianificare soluzioni di emergenza – sottolinea De Santis – la loro task force ci ha posto due criticità legate ai vaccini di Pfizer: lo stoccaggio e il trasporto. E’ fondamentale mantenere in qualunque condizione sempre la stessa temperatura”.
Ai produttori è stato consegnato il contenitore delle dosi di vaccino e in base a quello sono stati progettati gli ultracongelatori, come quello che verrà prodotto a Nusco da Desmon.
“Abbiamo già i contatti con il governo americano per la fornitura, ma stiamo ricevendo richieste dai nostri distributori in altri paesi, con i quali collaboriamo già stabilmente – rivela il manager – Arabia Saudita, Israele, Francia e molti altri si stanno già muovendo, perché hanno fatto uno studio per capire quale debba essere la loro necessità di vaccini e di ultracongelatori e di come trasportarli. Negli Stati Uniti, per esempio, il Governo ha stretto già un accordo con una delle principali catene di farmacie. Significa che ogni farmacia sarà dotata di un ultracongelatore”.
In Italia la situazione pare ben diversa. “Mi auguro che il governo italiano abbia un piano per il trasporto e lo stoccaggio - conclude De Santis - ho letto che si prevede una prima fornitura di 3 milioni di dosi. Spero ci sia qualcuno che sappia come trasportarlo, distribuirlo e stoccarlo”.