AGI - La Corte d'assise d'appello ha confermato la condanna all'ergastolo per Innocent Oseghale: è stato lui a uccidere, il 30 gennaio scorso, la 18enne Pamela Mastropietro. La sentenza è stata letta dal presidente Giovanni Trerè, dopo circa 5 ore di camera di consiglio. Mentre era accompagnato fuori dall'aula, lo spacciatore nigeriano ha urlato: "Questa non è giustizia, non l'ho uccisa io", rivolgendosi anche alla mamma di Pamela, Alessandra Verni, che gli ha risposto.
Oseghale ha urlato in italiano, mentre nella dichiarazione in aula si era affidato all'inglese e alla traduzione di un'interprete. "Che cosa, che cosa: dimmi", ha risposto la mamma di Pamela, che al termine della lettura della sentenza ha esclamato, con gli occhi lucidi: "Grande!". "Siamo dispiaciuti per l'esito di questo processo - ha detto l'avvocato Simone Matraxia, uno dei due difensori di Oseghale -: credevamo possibile una riforma della sentenza di primo grado". Il legale ha anche annunciato il ricorso in cassazione.
La sentenza di secondo grado accoglie in pieno quella emessa dai giudici di Macerata il 29 marzo dello scorso anno: Innocent Oseghale e' stato ritenuto responsabile dell'omicidio volontario di Pamela Mastropietro, aggravato dalla violenza sessuale, dell'occultamento, vilipendio e distruzione del cadavere della giovane romana.