AGI - Tre anni, nove mesi e venti giorni: è la pena comminata a Michele Zagaria, ex boss della Camorra per le minacce al direttore del carcere di Opera, dove era recluso, e per le violenze e le minacce contro alcuni poliziotti penitenziari nel maggio 2018. Lo ha deciso la sesta sezione penale del tribunale di Milano.
L'ex capo dei Casalesi era stato accusato anche di aver distrutto alcune telecamere del carcere e di essersi rivolto al direttore paragonandolo a "una busta di immondizia e io l'immondizia la butto fuori".
Le sue minacce erano state indirizzate anche agli psichiatri: "Come hanno fatto mettere a me la busta in testa, così posso fargliela mettere a loro".
Nella condanna per minacce, violenza al pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni è stata contemplata anche l'aggravante del metodo mafioso.
Il pm Stefano Ammendola aveva chiesto per gli episodi 8 anni e 6 mesi, da aggiungere all'ergastolo (più 14 anni) che l'ex numero uno della Camorra stava già scontando. Zagaria, difeso dai legali Paolo Di Furia e Piera Farina, si trova attualmente nel penitenziario di Tolmezzo (Udine).
Il boss nel marzo scorso aveva ottenuto la scarcerazione e i domiciliari per "elevati rischi di contagio" a causa del Covid. Ad aprile era stato trasferito dalla Sardegna presso la sua famiglia a Brescia. A settembre la revoca del provvedimento e il ritorno nel penitenziario milanese di Opera.