"Discriminato al seggio". È la denuncia di un trans a Siena al quale sarebbe stato chiesto di collocarsi in una fila in base al sesso anagrafico indicato dal documento di identità dopo essere stato chiamato ad alta voce con il nome precedente.
La fidanzata, che ha denunciato l'episodio all' Arcigay, ha anche parlato di "atteggiamento palesemente ostile e infastidito" della presidente del seggio. La donna ha anche cercato di spiegare le problematiche che tale atteggiamento può portare alle persone trans, ma sostiene, la presidente del seggio avrebbe risposto che "alla nascita noi nasciamo in un determinato genere, che ci viene assegnato e resta immutato" per cui si sarebbe rifiutata di prendere atto della segnalazione invitando la coppia "a protestare con il Ministero".
"Se le circostanze fossero confermate - puntualizza Greta Sartarelli presidente del Movimento Pansessuale Arcigay Siena - saremmo di fronte ad un atteggiamento transfobico e discriminatorio inaccettabile ma soprattutto ad una palese violazione del Testo Unico delle leggi elettorali che stabilisce che il segretario di seggio che si rifiuta di trascrivere le proteste o segnalazioni di un votante a verbale rischia sanzioni penali e pecuniarie. Chiederemo agli organi competenti - aggiunge Sartarelli- un chiarimento al riguardo e faremo luce su quanto accaduto, perché sia garantito il diritto al voto delle persone trans in condizioni di sicurezza".