AGI - Primo Paese in Europa a chiudere le scuole per l’emergenza sanitaria e ultimo a riaprirle, l’Italia prevede il ritorno nelle aule di 8,3 milioni tra studenti e studentesse di istituti pubblici e privati. In 12 regioni si è deciso di ripartire lunedì 14 settembre, data diventata simbolica sia per chi ha accolto con entusiasmo la riapertura.
Sia per coloro che hanno aspramente criticato l’operato del governo e della ministra Lucia Azzolina nel dirigere le operazioni necessarie per mettere in sicurezza le scuole italiane.
Già nelle settimane scorse abbiamo esaminato l’opinione pubblica digitale sulla decisione di investire in una nuova fornitura di banchi rilevando 40mila conversazioni di cui 16mila contenenti menzioni all’account ufficiale del ministro dell’istruzione Lucia Azzolina. Abbiamo anche analizzato le conversazioni successive alla pubblicazione delle linee guida del comitato tecnico scientifico, e a 200 giorni dalla chiusura abbiamo raccontato come si era divisa la rete tra mascherine, distanziamento, trasporti pubblici e banchi a rotelle rilevando 50mila conversazioni e 120mila condivisioni solo su Twitter tra interrogativi e sentiment negativa.
Ma abbiamo dovuto attendere la vera e propria ripartenza delle lezioni per registrare un importante picco di 13mila conversazioni e oltre 30mila condivisioni proprio lunedì 14 settembre. Oltre 3mila utenti unici hanno inserito l’hashtag #primogiornodiscuola nei loro contenuti, raccontando le prime impressioni su un sistema scolastico totalmente nuovo.
Tra i profili più menzionati troviamo la Ministra Azzolina al centro delle lamentele legate alla carenza di docenti e di insegnanti di sostegno. A seguire Giovanni Toti, Governatore della Regione Liguria, per aver strumentalizzato una foto ritraente degli alunni in ginocchio sul pavimento intenti a disegnare su delle sedie.
Se confrontiamo gli argomenti più utilizzati nelle conversazioni inerenti la riapertura delle scuole, possiamo notare come al centro delle conversazioni sui social non ci sia più l’utilizzo delle mascherine, ma quello dei banchi in aula
Al centro del tag cloud troviamo il trigramma così composto: “video è 2017”, un video che da TikTok è diventato virale nel quale si vedono alcuni ragazzi divertirsi in una sorta di autoscontro tra banchi a rotelle. Alcuni esponenti politici, tra cui Matteo Salvini, hanno ripreso il video attribuendo la responsabilità al ministro su Twitter con l’hashtag #AzzolinaBocciata. Ma come specificato anche dall’autore del contenuto, si tratta di un video del 2017.
In generale abbiamo riscontrato una sentiment negativa al 69% (53mila post), con picchi di tristezza, rabbia e disappunto complessivamente presenti nel 64% delle conversazioni. Rabbia e disappunto che aumentano sensibilmente isolando i post con riferimenti a banchi, sedie e forniture, facendo crescere la sentiment negativa al 77%.
Facendo un approfondimento sull’hashtag principale vediamo che il sentiment degli utenti cambia profondamente: negli oltre 4mila post contenti l’hashtag #primogiornodiscuola notiamo un timido ribaltamento in positivo nel 51% delle conversazioni. Tra le espressioni più utilizzate, in concomitanza dell’hashtag, spicca “in bocca al lupo” insieme a “forza ragazzi”, “speriamo bene”, “buon inizio”. Messaggi positivi che provocano altissimi livelli di engagement (2,19%), con valori tripli rispetto al totale registrato all’interno della ricerca (0,67%)
Analizzando altri aspetti della vicenda, esplorando le problematiche relative agli insegnanti, notiamo che in cima alle parole più spesso affiancate a “insegnanti” o “docenti” emerge “sostegno”. Due donne, Susanna Ceccardi e Giorgia Meloni rispettivamente con 289 e 226 condivisioni, hanno espresso parole dure per esprimere il loro dissenso riguardo alla carenza di supporto per studenti in difficoltà, e i ritardi sulle relative graduatorie per gli insegnanti di sostegno.
L’analisi del sentiment sull’operato della Ministra Azzolina è molto severa e negativa (72%) bilanciata solo parzialmente dal 28% di conversazioni positive, prevalentemente pubblicate da genitori soddisfatti per poter usufruire dei dispositivi di protezione individuale forniti dal governo.