AGI - Scoppia, in Piemonte, la polemica politica sulla pillola abortiva Ru486. La Regione, in base a quanto anticipato da La Stampa, sarebbe intenzionata a ribaltare la decisione del Ministero della Salute dei primi di agosto con cui si abolisce l'obbligo di ricovero. L'iniziativa è dell'esponente della giunta Cirio, Maurizio Marrone e prevederebbe, dunque, niente somministrazione della pillola nei consultori, stop alla distribuzione in Day Hospital alla fine dell’emergenza Covid, raccordo delle istituzioni con i movimenti pro-vita.
La sindaca di Torino Appendino "sull'aborto il diritto di scelta non si tocca"
Tra i primi a commentare seccamente la notizia la sindaca di Torino Chiara Appendino, che ribadisce "sull'aborto il diritto di scelta non si tocca".
"Non è la prima volta - dice la sindaca - che qualche esponente politico decide di fare la sua becera propaganda sul corpo delle donne, entrando a gamba tesa sui temi dell'interruzione volontaria di gravidanza e delle sue modalità. In questo caso la manifestazione di ignoranza è arrivata dal gruppo di Fratelli d'Italia, tramite l'assessore della Regione Piemonte, Maurizio Marrone". Con lei sono diverse le reazioni da parte di esponenti del Pd, del M5s, di LuV, che parlano di "polemica politica sul corpo delle donne".
Il Governatore Cirio "la delibera non è ancora in programma, si sta approfondendo il tema"
A "frenare" le diverse prese di posizione il presidente della regione Alberto Cirio, che spiega: "La delibera non è ancora in programma perché si sta approfondendo il tema". "E' una proposta dell'assessore Maurizio Marrone, - aggiunge il governatore del Piemonte - che verrà portata prima in maggioranza per una valutazione da parte di tutti, essendo un tema che tocca le sensibilità individuali".
Più nel dettaglio, in una nota dell'assessorato alla sanità del Piemonte sottolinea che "la sanità del Piemonte non ha preso al momento alcuna decisione . L'assessore regionale agli affari legali sta verificando con l'Avvocatura regionale eventuali profili di illegittimità del provvedimento del Ministero della salute rispetto alle disposizioni della legge 194, in quanto sarebbero emerse criticità".
Una bagarre che Silvio Viale, esponente Radicale, ginecologo, in prima linea nella battaglia sulla pillola abortiva all'ospedale Sant'Anna di Torino, commenta con ironia sul suo profilo Fb: "Un bluff di un assessore di Fratelli d'Italia - dice - che non ha la minima idea di che cosa stia parlando". "Voglio rassicurare tutti - aggiunge Viale - che non cambia nulla e che continueremo a dare la Ru486 in Day Hospital. Mi dispiace per Maurizio Marrone e per il suo irrealizzato inconscio da ginecologo, ma indietro non si torna".