AGI - Il Recovery Fund prevede 209 miliardi di risorse per l’Italia e il nostro Governo sta lavorando a un piano dettagliato di investimenti per definire l’impiego delle risorse che l’Unione Europea metterà disposizione. I progetti dovranno essere consegnati ufficialmente entro il 15 ottobre in sede europea per accedere ai prefinanziamenti, nel frattempo circolano le prime ipotesi e indicazioni.
Si tratta di un piano basato su 5 assi, 3 verticali e 2 trasversali, come confermato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza: "I tre assi verticali sono: territorio e sanità di prossimità; ospedali in rete; salute e ambiente. Mentre i due 2 assi trasversali sono: conoscenza per la salute e innovazione digitale per il Servizio sanitario nazionale".
Il Governo annuncia sui social un grande piano per “cambiare l’Italia”, ma dall’opposizione si registrano critiche e dubbi.
Mentre Salvini concentra la prevalenza delle sue attenzioni (e critiche) sulla scuola, e Meloni sugli immigrati e sui tragici fatti inerenti la morte del giovane Willy Duarte, altre forze di opposizione commentano negativamente le intenzioni del Governo sulla gestione degli aiuti europei.
Ma anche all’interno del Governo si alzano delle voci critiche. Luigi Marattin di Italia Viva, non esita a mostrare scetticismo sulla gestione della strategia degli investimenti, ponendo un tema politico inerente il peso politico dei ministri.
Per quanto riguarda gli account ufficiali dei partiti, da quando si discutere di Recovery Fund il centro-destra e le forze che sostengono il Governo si sono equamente suddivise la quantità complessiva dei post pubblicati. La somma dei contenuti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, infatti, copre esattamente il 50% delle conversazioni sull’argomento.
Sebbene il Recovery Fund sia un tema tecnico e non semplice da comprendere, vi è un’audience di appassionati che alimenta la discussione pubblica e produce conversazioni sui social con oltre 20mila tweet e quasi 80mila condivisioni.
In molti fanno ricerche sul web per formulare un’opinione, con picchi ad aprile – quindi in piena emergenza lockdown quando si è iniziato concretamente a parlare di aiuti economici straordinari all’Italia – e poi a seguire a fine luglio in concomitanza con il Consiglio europeo, fino ad arrivare a settembre, con il volume delle ricerche che ha iniziato nuovamente a crescere.
Volumi di ricerche più frequenti al sud, in particolare Lazio, Calabria Basilicata e Sardegna, con l’eccezione del Friuli Venezia Giulia.
Il sentiment complessivo delle conversazioni inerenti il Recovery Fund resta prevalentemente negativo al 65%, sebbene in diminuzione rispetto ad agosto. Non si tratta di una rilevazione sull’ostilità degli italiani per il prestito messo a disposizione dall’Unione Europea, semmai si discute sulla definizione delle priorità, registrando tante opinioni diverse.
Dall’analisi semantica delle emozioni ricavabili all’interno dei post si nota che l’apprezzamento e la gioia per la concessione di un prestito così consistente, unitamente all’ammirazione per il buon esito della trattativa con i partner europei, non superano disappunto e persino rabbia. La discussione è conflittuale, le opzioni in campo numerose, difficile trovare una sintesi.
Per quanto riguarda la destinazione degli investimenti manifestata dagli utenti, Sanità e Scuola risultano obiettivi nettamente prioritari rispetto ad altri ambiti, seppur importantissimi, come la transizione ecologica, il piano infrastrutturale e la digitalizzazione del paese.
Oltre al Recovery Fund la discussione sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) non si è mai spenta, registrando una progressiva crescita dei volumi delle ricerche e delle conversazioni, particolarmente nell’ultimo mese: la consapevolezza dell’importanza di un grossissimo prestito di 209 miliardi di euro, e delle possibili conseguenze positive per il paese, è ormai diffusa; così come ci si continua a confrontare sull’opportunità di attivare anche il MES con un focus specifico sulla sanità.
Tuttavia è interessante notare come sul MES il sentiment negativo sia persino maggiore rispetto al Recovery Fund; la discussione tra le forze politiche sulle condizionalità e sull’eventuale opportunità di richiederlo evidentemente caratterizza anche le discussioni sui social degli degli utenti.