AGI - Manifestazioni in molte piazze italiane contro il Governo e il Ministero dell'istruzione per la gestione della riapertura della scuola. E' quanto annuncia l'Unione degli Studenti, sindacato studentesco di sinistra per il 25 e il 26 settembre. Mentre il primo giorno le piazze saranno prettamente giovanili, il 26 allievi e docenti precari manifesteranno insieme.
A "qualche giorno dalla riapertura ancora troppo poco è stato fatto dal Governo per la riapertura della scuola: manca un piano sui trasporti, lavori all'edilizia" e il rischio è di peggiorare "la dispersione scolastica", comunica l'Uds. Le piazze più importanti saranno quelle di Roma e Milano, ma sono stati indetti presidi in tutta Italia.
"La scuola in questo Paese ripartirà in condizioni disastrose: manca un piano di riapertura chiaro e non ci sono risposte concrete ad anni ed anni di definanziamenti", dichiara Alessandro Persone' dell'Unione degli Studenti. "Il lavoro del ministero è ancora incerto e insufficiente. Ad oggi gli investimenti fatti non risolvono il problema di organico mancante e di edilizia scolastica che continua a vedere le classi pollaio, in un momento in cui questo mette in pericolo anche la nostra salute.
L'insufficienza del trasporto pubblico escluderà di fatto gli studenti che vivono in zone marginali e disconnesse rispetto ai grandi centri urbani, o comunque alle cittadine dove hanno sede gli edifici scolastici", prosegue la nota del sindacato studentesco. "Il lockdown ha sottolineato come i livelli di dispersione scolastica e povertà educativa siano in aumento: il Recovery Fund dovrà avere un ruolo determinante per garantire accesso, istruzione gratuita e per ridisegnare un nuovo modello scuola - aggiunge Persone' - Vogliamo che il governo incontri le parti sociali per scrivere insieme il futuro della scuola pubblica nel Paese, che parta dall'abrogazione della Buona Scuola".
"Per questo il 25 settembre saremo in tutte le città italiane e il 26 settembre accanto a 'Priorità alla scuola' a Roma - conclude il sindacato -. Non avremo altre possibilità per affrontare i problemi annosi che investono la scuola pubblica: 209 miliardi possono essere un ottimo punto di partenza per capire come si può fare ai tempi del Covid, imparando a lavorare, studiare e socializzare in sicurezza".