AGI - "Quando il vaccino arriverà il problema sarà un altro, decidere a chi darlo. All'inizio ne avremo poche dosi, due o tre milioni. La mia proposta è che sia gratuito e che arrivi prima agli operatori sanitari e agli anziani con patologie, in particolare nelle Rsa". Lo ha detto il ministro della Salute in una intervista al Corriere della Sera.
"Non so quale sarà il giorno e quale sarà il vaccino giusto", spiega il ministro, "ma penso che il traguardo non sia troppo lontano. Il contratto con AstraZeneca a prevede le prime dosi a fine anno".
Basta campagna elettorale sulla scuola
"La riapertura è una grande sfida di tutta la comunità nazionale. Basta con la campagna elettorale sulla scuola", ha poi dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza. Il messaggio è non solo all'opposizione, ma all'intero "Paese: dobbiamo recuperare quello slancio nazionale che ci ha consentito di superare i mesi più difficili. In primavera il Paese si è 'stretto a coorte', come dice il nostro inno".
Il 14 settembre, giorno di riapertura delle scuole nella maggior parte delle regioni "è una data troppo importante, vi prego - è l'appello - immaginare due settimane di campagna elettorale sulla scuola è pura follia. Questa sfida si vince con un patto che coinvolga tutto il Paese, nessuno escluso".
Nel corso del dialogo con il quotidiano, il titolare del dicastero ha poi affermato che non ci sarà un secondo lockdown: "Non è nostra intenzione fermare di nuovo il Paese. Abbiamo investito molte risorse, e rafforzato il Servizio sanitario nazionale. Non chiudiamo anzi riapriamo le scuole".
Speranza ha garantito che la mascherina per tutti gli utenti della scuola ci sarà: "Siamo l'unico Paese che ne dà una chirurgica ogni giorno. Dietro quella mascherina che lo Stato dà a tutti, figli di benestanti o figli di disoccupati, c'è la sicurezza di ogni studente. Una cosa bella: di equità".
Inaccettabile la piazza negazionista
Sui negazionisti - qualche centinaio - che ieri a Roma si sono riuniti in piazza, al grido di 'no mask', Speranza ha ammesso: "Quella piazza mi fa venire i brividi. Con oltre 35mila morti quelle immagini sono inaccettabili".
La pubblicazione dei verbali
Il ministro è poi tornato sui verbali del Cts, precisando che "il vincolo di riservatezza fu scelto" proprio dagli esperti e che la pubblicazione integrale dei verbali "è un unicum a livello mondiale". Il fatto che esistesse un piano del Governo in caso di pandemia già prima dell'ondata cominciata con il paziente 1 a Codogno - come emerso dalle carte - non è una novità: "Era uno studio in itinere già da metà febbraio, poi completato a marzo. E' stato un merito fare quello studio". Insomma sul tema "si è fatto un polverone sul nulla" e non c'era alcuna intenzione di non spaventare la popolazione o coprire "un buco decisionale".
Essere divisi sui territori "non va bene"
Speranza ha infine dato manforte al premier, Giuseppe Conte, relativamente all'esito delle Regionali: "Conte non sta facendo campagna elettorale e di sicuro non si vota sul Governo. Certo è che in tante Regioni rischiamo di non vincere perché siamo divisi e questo non va bene. Governare insieme il Paese ed essere divisi nei territori è un limite che va assolutamente superato. Il mio auspicio è che gli elettori siano migliori di noi e facciano alle urne quelli che noi prima non siamo riusciti a fare".