AGI - Dopo 200 giorni di chiusura e un lockdown faticosissimo da gestire per alunni, insegnanti e genitori, il 14 settembre riapriranno le scuole in quasi tutta Italia, ma sui social media si discute ancora di mascherine, distanziamento, trasporti pubblici e banchi con le ruotine.
L’apertura posticipata di alcune regioni (per ora in Basilicata, Calabria, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Sardegna) conferma le difficoltà nel gestire il rientro in aula in sicurezza, garantendo protezione dal Covid.
Il suono della campanella si avvicina, ma dopo pochi giorni tutti di nuovo a casa per le elezioni: servono i seggi e non sembra esserci un’alternativa valida all’uso delle aule per l’election day del 20-21 settembre con il voto sul Referendum per il taglio dei parlamentari e per le elezioni comunali e regionali, con i conseguenti problemi organizzativi inerenti la sanificazione degli ambienti.
L’audience dei social ha pubblicato quasi 50mila conversazioni, generando oltre 120mila condivisioni, e tutte le principali forze politiche hanno preso parte alla discussione. Un tema che sembra più interessante per gli uomini con il 67% dei commenti rispetto al 33% pubblicati dalle donne.
Interessante notare come siano pochissime le conversazioni dove si associa direttamente la parola “virus” o “Covid” alla scuola e agli alunni. Si parla più delle scelte della Ministra Azzolina (il cui account Twitter è infatti il più menzionato tra i politici) che di Coronavirus. Il focus sul rischio dei contagi è funzionale alla discussione politica sulla gestione generale del rientro a scuola ai tempi del Covid; una leva che l’opposizione attiva per screditare il Governo.
Il centro-destra occupa il campo della comunicazione sulla scuola con il 65% dei commenti pubblicati dagli account ufficiali dei partiti; la Lega si conferma attivissima sui social con il 42% dei tweet, ai quali aggiungere il 18% di Fratelli d’Italia e il 5% di Forza Italia.
Istruzione e scuola pubblica sono temi tradizionalmente cari alle forze progressiste e infatti i politici del Partito Democratico pubblicano il 12% dei contenuti, mentre il Movimento 5 Stelle si ferma al 5%, nonostante la Ministra dell’Istruzione, università e ricerca, Lucia Azzolina, ne faccia parte.
Toni accesi e contrapposizione netta tra schieramenti, Salvini ottiene il massimo livello di engagement chiedendo la sfiducia della Ministra Azzolina; inoltre è il leader a ottenere più retweet tra tutti gli altri politici, con il 71% delle condivisioni degli utenti, seguito dalla stessa Azzolina (15%) e da Carlo Calenda (9%).
Azzolina ingaggia un duello a colpi di post e tweet con l’ex Ministro dell’Interno, accusandolo di avvelenare la discussione con delle fake news.
Le rispettive narrazioni sui social delle forze di maggioranze e opposizione sui temi della scuola mostrano due visioni opposte sulla gestione delle difficoltà imposte dalla pandemia: il PD sottolinea l’importanza delle misure per le assunzioni dei precari e le mascherine disponibili per tutti, mentre la Lega sostiene che il Governo sia inadeguato a gestire un problema così complesso.