AGI - "Il Cts rinnova con fermezza la necessità di una norma di salvaguardia che tuteli l'operato dei membri del Cts rappresentando che, in mancanza di essa, il Cts rassegnerà in maniera unitaria il proprio mandato al sig. ministro della Salute ed al Capo del dipartimento della Protezione Civile". Lo scriveva il comitato tecnico scientifico nel verbale numero 28 del 15 marzo 2020 in pieno lockdown. Il testo è contenuto nei documenti pubblicati questo pomeriggio sul sito della Protezione civile in forma integrale, dopo la prima pubblicazione su richiesta della fondazione Einaudi. "Nello specifico - scriveva il Cts nel verbale - si richiede un immediato riscontro di attivazione nel merito e la formalizzazione del provvedimento".
E già nella riunione del 7 febbraio al Ministero della Salute era la scuola la prima fonte di preoccupazione per gli esperti. Alla riunione parteciparono Agostino Miozzo, Giuseppe Ruocco, Alberto Zoli, Francesco Maraglino, Claudio D'Amario, Giuseppe Ippolito, Silvio Brusaferro, Federico Federighi. Il Cts valutò "positivamente" le misure prese dal Governo e dunque il controllo dei voli internazionali e "la specifica attenzione rivolta al mondo della scuola per le peculiarità che questo presenta sul piano epidemiologico".
L'attenzione allora era pero' posta ai bambini che frequentavano scuole dell'infanzia, fino alle secondarie di secondo grado, e che provenissero nei 14 giorni precedenti da aree della Cina interessate dall'epidemia. Il Dirigente scolastico, "informato dell'imminente rientro" avrebbe dovuto a sua volta contattare il Dipartimento di prevenzione dell'Asl di riferimento. Questo si sarebbe poi attivato con la famiglia raccomandando l'adozione "della permanente volontaria fiduciaria a domicilio fino al completamento del periodo di 14 giorni, peraltro già attuato da alcuni cittadini rientrati da quelle aree".
Qualche giorno dopo, il 24 febbraio il Cts rilevava che "a quantità dei dati che giungono dalla periferia è insufficiente per definire un preciso profilo epidemiologico dell'epidemia; il Cts raccomanda pertanto l'invio di epidemiologi nelle aree con casi confermati per effettuare analisi accurate".
Il piano per affrontare l'epidemia doveva essere riservato, ma così non è stato: "Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha aperto il Comitato sottolineando il fatto che ieri, dopo la riunione del Cts, sono state diffuse notizie relative al contenuto delle decisioni del Comitato stesso che hanno creato sconcerto e disorientamento nell'opinione pubblica", si legge nel verbale numero 19 del 5 marzo 2020 del Cts in merito alle polemiche riportate sui quotidiani nella giornata precedente circa un disaccordo da parte dello stesso Cts al provvedimento di chiusure delle scuole. "Il Cts ribadisce che il testo elaborato nella giornata di ieri - si legge nel verbale - in riferimento alla sospensione delle attivita' didattiche, non e' in alcun modo in disaccordo con la decisione di sospensione presa dal consiglio dei Ministri. Atteso che il consiglio dei Ministri ha deciso di procedere alla sospensione delle attivita' didattiche frontali delle scuole di ogni ordine e grado sul territorio nazionale, il Cts ritiene opportuno puntualizzare che questa decisione e' una misura di ulteriore precauzione, in una strategia di contenimento del contagio". (AGI)