"ll Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha più volte espresso le sue preoccupazioni in relazione all'utilizzo di tecnologia cinese nel campo delle Tlc. Preoccupazioni esternate sia con un corposo e qualificato documento trasmesso al Parlamento sia con pubbliche sollecitazioni al governo affinché ne prendesse seria considerazione e conseguenti determinazioni proprie dell'organo esecutivo".
Ad affermarlo è Raffaele Volpi, presidente del Copasir. "In riferimento alla più ampia questione degli interessi di aziende cinesi ad asset strategici nazionali - ricorda Volpi - il Copasir, nella sua funzione istituzionale, ha già nella prima settimana di agosto acquisito un documento di sintesi, da parte degli organismi di intelligence, sugli interessi espressi da compagnie cinesi verso l'area strategica di Taranto ovvero gli impianti industriali Ilva e l'affidamento della gestione del porto della città pugliese. Tale report e i conseguenti approfondimenti saranno discussi dal Comitato nella prima seduta utile".
Alla ripresa dei lavori il Copasir "ha in programma la chiusura della serie di audizioni sul sistema bancario-assicurativo ed individuerà la forma del contributo da sottoporre al Parlamento su tale attualissima tematica che in questo momento particolare, nelle sue varie sfaccettature, inevitabilmente intercetta l'interesse nazionale e la sostenibiltà strutturale, anche di prospettiva, del sistema Paese Il Copasir si attiverà inoltre per fare un punto di situazione sugli scenari più caldi del momento quali Libia e Libano".
"Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica - conclude il presidente - continuerà, per le sue competenze, ad operare con il massimo impegno per difendere l'interesse nazionale cosi come ha fatto sino ad ora (da marzo a giugno, ovvero nel più critico momento della pandemia, il Copasir si è riunito fisicamente in 22 sedute) apprezzando la collaborazione di altissima qualità del sistema di intelligence italiano su tematiche tradizionali e su quelle più innovative".